Inps: 8,7 milioni di pensioni con importo tra 500 e 1000 euro al mese
Le prestazioni previdenziali in Italia al 2018 sono pari a 22.785.711, per un ammontare complessivo annuo di 293.344 milioni di euro, che corrisponde a un importo medio per prestazione di 12.874 euro (Prospetto 1). Rispetto al 2017, il numero di prestazioni è diminuito dello 0,1% e il corrispondente importo complessivo annuo è aumentato del 2,2%.
Così l’Inps nel suo ultimo Osservatorio del casellario dei pensionati in cui emerge che se Sebbene le donne rappresentino la quota maggioritaria sul totale dei pensionati (il 52,2%), gli uomini percepiscono il 55,9% dei redditi pensionistici. L’importo medio dei trattamenti percepiti dalle donne è infatti inferiore rispetto a quello degli uomini del 28% (15.474 contro 21.450 euro).
In merito alla distribuzione delle pensioni per classe di importo, si osserva che il 76,2% delle pensioni ha importi inferiori a 1500 euro lordi mensili; la maggior parte di esse (8,7 milioni) ha importi compresi tra 500 e 1.000 euro mensili e rappresentano il 38% del totale delle pensioni. Le pensioni fino a 500 euro sono 5.473.545 e costituiscono il 24% del totale, mentre quelle tra 1.000 e 1.500 euro sono 3.230.552 pari al 14,2% del totale. Le restanti 5.414.902 pensioni, pari al 23,8% del totale, superano i 1.500 euro lordi mensili. I pensionati che percepiscono più di 2.000 euro al mese rappresentano il 24,7%, mentre le pensioni il 13,6%, con importi che pesano per il 38% sulla spesa pensionistica complessiva.
“Una vergogna!” commenta gli ultimi dati dell’Inps Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Specie se si considera che costano solo 6 mld e 520 milioni, mentre i pensionati d’oro, con redditi superiori a 5.000 euro al mese, pur essendo appena l’1,8% del totale, poco più di 285 mila pensionati, costano la bellezza di 23 mld e 316 milioni, ossia più di 3 volte e mezza le pensioni da fame”. “Una situazione che non può essere stata risolta dalla pensione di cittadinanza, visto che, anche se in quest’ultimo caso si fa riferimento al reddito familiare e non a quello pensionistico, secondo gli ultimi dati Inps sono solo 118 mila i percettori, contro 1 mln e 951,8 mila pensionati che prendono meno di 500 euro al mese, ossia il 6 per cento. Uno squilibrio difficilmente spiegabile” conclude Dona.