Riunione Bce: Draghi pronto a ribadire “necessità di un continuo stimolo monetario” (analisti)
Nell’ultima riunione di Mario Draghi nei panni di presidente della Banca centrale europea (Bce) il mercato non si attende nuovi annunci di politica monetaria dopo il pacchetto varato lo scorso settembre. Si guarda piuttosto (ancora una volta) alle parole che verranno pronunciate nel corso della consueta conferenza stampa Mario Draghi che lascerà il timone della Bce nella mani di Christine Largarde tra una settimana esatta (il suo mandato scade il 31 ottobre).
“Draghi ribadirà invece la necessità di un continuo stimolo monetario, date le chiare divisioni all’interno del Board sul rilancio del QE. Pertanto, cercherà di mostrare un fronte unito per quanto riguarda gli stimoli forniti, ma ribadirà anche il messaggio dell’ultima riunione, ossia che c’è unanime consenso sulla necessità che la politica fiscale diventi il principale strumento per incrementare efficacemente la domanda. Questa sarà l’eredità che Draghi cercherà di lasciare alla Bce nel suo ultimo incontro”. E’ di questo parere Mohammed Kazmi, portfolio manager e macro strategist di Union Bancaire Privée (UBP). A nostro avviso è improbabile un sell off significativo dei Bund nel breve termine, l’esperto di UBP, nonostante i rendimenti negativi, dato che qualsiasi svolta da falco appare lontana e che il nuovo ciclo di acquisti di asset non è ancora iniziato. Il nostro orientamento è quello di aumentare la duration sui picchi di rendimento.
Per quanto riguarda il capitolo Italia, “le preoccupazioni dell’Unione europea per la Legge di Bilancio dovrebbero essere molto meno un focus di mercato rispetto al governo precedente, con cui i rapporti erano molto più conflittuali – sottolinea l’esperto -. In realtà abbiamo visto gli spread del Btp contrarsi il giorno in cui l’Ue ha chiesto chiarimenti sul bilancio italiano di quest’anno, il che è un esempio calzante. La questione della Legge di Bilancio si inserisce nel contesto di graduale allontanamento del governo da politiche di austerità, con le ultime bozze di bilancio di tutti i Paesi dell’Eurozona che risultano solo marginalmente di supporto alla crescita”.