Wall Street futures: Nasdaq e S&P 500 dimezzano perdite. Tensioni Russia portano banca centrale a chiudere borsa Mosca
A Wall Street i futures sono sempre in forte ribasso, con gli investitori che continuano a monitorare gli sviluppi del conflitto tra la Russia e l’Ucraina. I contratti viaggiano però lontani dai minimi delle ore precedenti, che hanno visto i futures sul Dow Jones scivolare fin oltre i 500 punti.
Ora i futures sul Dow Jones cedono 300 punti circa(-0,86%), a 33.687 punti; i futures sullo S&P 500 scendono dell’1,05% a 4.333,75 punti, mentre i futures sul Nasdaq fanno -1% a quota 14.037 punti. I contratti sullo S&P e sul Nasdaq dimezzano le perdite di qualche ora fa.
Ieri l’Unione Europea, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e altre nazioni occidentali hanno concordato di tagliare fuori dal sistema di pagamenti internazionali SWIFT alcune banche russe e imporre restrizioni alla Banca centrale russa. Il timore globale che l’imposizione di nuove sanzioni contro la Russia di Vladimir Putin da parte dell’Occidente possa avere ripercussioni sul settore energetico russo fa volare le quotazioni del petrolio.
Il Brent è balzato fino a +7% oltre quota $105, dopo aver superato la scorsa settimana, per la prima volta dal 2014, quota $100; la corsa rallenta e i futures ora viaggiano attorno a 101 dollari, sempre in rally; anche il WTI è balzato fino a +7% posizionandosi oltre $98 al barile, dopo aver sfondato anch’esso, lo scorso giovedì, la soglia dei 100 dollari, a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Ora il WTI viaggia poco al di sotto dei $96 al barile.
Paura nel mondo, con Putin che ha agitato lo spettro nucleare, allertando il sistema difensivo atomico della Russia.
“I Paesi occidentali non stanno solo intraprendendo azioni ostili contro il nostro Paese nella sfera economica, intendo quelle sanzioni di cui tutti sono ben consapevoli, ma anche gli alti funzionari dei principali Paesi della Nato fanno dichiarazioni aggressive contro il nostro Paese”, ha detto il presidente russo.
Intanto, l’Ucraina di Zelensky e la Russia di Vladimir Putin hanno deciso di trattare: delegazioni ucraine e russe si incontreranno senza precondizioni a Pripyat, in Bielorussia.
Il presidente ucraino Zelensky ha mostrato scetticismo sull’esito dell’incontro: “Dico francamente, come dico sempre sempre, di non credere nel risultato di questo incontro. Ma proviamo, in modo tale che i cittadini dell’Ucraina non abbiano alcun dubbio sul fatto che io, come presidente, non abbia cercato di fermare la guerra anche quando si è presentata l’occasione”.
Sempre nella giornata di oggi, il presidente americano Joe Biden incontrerà i leader della Nato, dell’Ue, del Regno Unito, del Canada, della Francia, della Germania, dell’Italia, della Polonia, del Giappone e della Romania, per discutere sugli sviluppi della guerra tra Russia e Ucraina.
Il sentiment di risk off presente sui mercati globali zavorra i tassi dei Treasuries a 10 anni, che rallentano all’1,915%.
La banca centrale russa ha intanto annunciato che la borsa di Mosca rimarrà chiusa per tutto il giorno. Oggi l’istituzione ha alzato i tassi principali di riferimento dal 9,5% al 20%, al fine di sostenere il rublo, capitolato del 30% sul dollaro Usa in risposta alle sanzioni che hanno colpito Mosca.