Lotta al contante M5S-PD: sconti Iva a chi paga con carta. E si pensa anche a cashback e Bonus Befana
Contante nel mirino del governo M5S-PD: su questo non c’è alcun dubbio. Ma quanto è vera l’equazione contante = evasione fiscale? E’ l’interrogativo che tanti italiani si stanno ponendo in queste ultime ore.
Nuovi dettagli sulla lotta al contante intrapresa dal governo giallorosso come strumento per affossare l’evasione fiscale sono arrivati con il Nadef, la nota di aggiornamento al Def varata dall’esecutivo nella serata di ieri.
L’intesa è stata trovata: la manovra avrà una entità pari a 29-30 miliardi, l’aumento dell’Iva non scatterà, anche grazie alle entrate che l’esecutivo stima poter incassare con la lotta ai furbetti del fisco: più di 7 miliardi.
A confermarlo è stato, stamattina, anche il leader del M5S e ministro degli Esteri Luigi Di Maio che, ai microfoni di Agorà, si è espresso in questo modo:
“Per contrastare l’evasione fiscale e recuperare sette miliardi di euro, come previsto dalla manovra, ci saranno norme nella legge di bilancio che diranno che se tu cittadino paghi con la carta, con il bancoposta o il bancomat, hai uno sconto sull’Iva applicata al prodotto. E dal lato del commerciante stiamo lavorando con l’Abi per abbassare le commissioni. Inoltre sperimentiamo un software per l’evasione sui contributi che si pagano all’Inps da cui speriamo di ottenere 4-5 miliardi. La lotta all’evasione non è fare la guerra al commerciante o al cittadino, in questo Paese significa il carcere per i grande evasori”.
Nella lotta al contante spunta anche un altro strumento: il cosiddetto Bonus Befana, chiamato così perchè verrebbe recepito dai beneficiari il giorno della Befana.
In base a quanto riportato dalle agenzie, l’idea è quella di erogare un super bonus, una sorta di tesoretto, pari al 19% di una somma massima di spese, per un valore di 2.500 euro, che vengano effettuate utilizzando la moneta elettronica. La somma massima sarebbe pari, di conseguenza, a 475 euro, che andrebbe a essere accreditata direttamente nel conto corrente dei beneficiari.
Così il Giornale ha illustrato la misura, che sarebbe alla fine una detrazione fiscale di cui potrebbero usufruire coloro che pagano con carte elettroniche spese non sempre trasparenti, quali quelle pagate all’idraulico o, in generale, per i lavori in casa.
Il bonus verrebbe, secondo le intenzioni del governo, versato nel gennaio del 2021, in riferimento alle spese effettuate nel 2020. “E in questo scenario però va ricordato un aspetto non da poco: l’aumento settoriale dell’Iva. Infatti le aliquote fissate al 10 e al 22 per cento potrebbero salire all’11,5 e al 23,5 per chi usa i pagamenti in contanti. Lo sconto per chi usa la carta invece potrebbe arrivare anche a 3 punti percentuali. Di certo sulla questione Iva si giocherà l’intera manovra del governo”.
Altra misura allo studio è il cosiddetto cashback, spiegato in un articolo del Sole 24. Per cashback si intende “una restituzione mensile o trimestrale dal 2 al 4% degli importi spesi con moneta elettronica direttamente sull’estratto conto.
Tutto questo mentre il premier Giuseppe Conte, oltre a preannunciare ieri lo stop agli aumenti dell’Iva per l’anno prossimo, ha detto chiaro e tondo, anche, che il suo “obiettivo è consentire di abbassare” l’imposta, tanto che si sta “lavorando per farla scendere sulle bollette dal 10 al 5% così come abbassare all’1% l’Iva su prodotti come il pane, il latte e la frutta”.
Lo stesso aveva scritto Alessia Morani del Pd ieri, su Twitter, prima del Consiglio dei Ministri che ha approvato il Nadef:
“Non solo non tassiamo le merendine ma riduciamo l’Iva su pasta e latte e altri beni di prima necessità per aiutare le famiglie. E sapete che c’è? Alla fine dell’anno metteremo anche un pò di soldi in tasca agli italiani con il bonus Befana. Il resto sono chiacchiere e fake news”.
Tuttavia il quotidiano di Confindustria ripete più volte: “coperture permettendo”. Il dubbio rilanciato da più parti è, infatti, il seguente: non solo non si aumenta l’Iva, ma in alcuni casi la si abbassa anche…e i bonus fiscali? Da dove arriverebbero, per l’appunto, i fondi per finanziare Bonus Befana, cashback e quant’altro?