Mattone vs BTP: adesso affittare casa rende fino a 6 volte più dei titoli di Stato
Affittare casa rende di più rispetto a qualche anno fa, mentre scende la resa da un investimento in Btp. Una forbice che si allarga in scia alle nuove mosse espansive della Bce e al contestuale placarsi del rischio Italia dopo la crisi di governo che ha portato alla nascita del Conte-bis, con l’appoggio del Pd al posto della Lega. Ieri il Btp decennale è stato allocato al tasso minimo storico di 0,88%, livello più che dimezzato rispetto a qualli medi di un anno fa.
Il confronto con i Btp diventa sempre più impari
Secondo le rilevazioni di Solo Affitti in Italia affittare un bilocale nel 2018 ha reso mediamente il 6,1%, un punto in più rispetto a quattro anni fa (2014). Nelle grandi città si arriva a punte più alte: Cagliari (8,2%), Trieste (8,1%) e Palermo (7,5%) sono i capoluoghi con i rendimenti lordi degli affitti più alti in Italia.
Un bilocale arredato di 55 mq nel centro città, rimarca l’analisi realizzata da Solo Affitti, rende oltre 3 volte di più rispetto ai tassi medi di interesse dei BTP decennali nel 2018 (2,54%). Considerando i tassi attuali (0,88% il tasso Btp a 10 anni), il confronto diventa ancora più impari con la rendita da affitto che è in media oltre sei volte maggiore da quella offerta dai BTP.
“Dal 2014 allo scorso anno – spiega Isabella Tulipano dell’ufficio studi Solo Affitti – i rendimenti medi delle abitazioni in affitto nelle principali città italiane sono aumentati di un punto, dal 5,1% al 6,1%. Nel quadriennio esaminato questo incremento è stato favorito sia dall’aumento dei canoni medi (+15,3%), da 608 a 701 euro, sia dalla discesa dei prezzi medi di vendita degli immobili, passati da 2.681 a 2.529 euro/ mq. La crescente richiesta di abitazioni in affitto nel nostro paese e, al contempo, la perdurante stagnazione dei prezzi delle case riconducibile all’incertezza economica sono i principali fattori che incidono sulla crescita dei rendimenti da locazione”.
Le rendite da affitto nelle maggiori città
Tra i capoluoghi che secondo Solo Affitti consentono ai proprietari di immobili di ottenere buoni guadagni ci sono anche Napoli e Torino (6,4%), di poco superiori a quelli rilevati a Milano (6,3%). Chi affitta casa in centro a Bologna (6,1%) ottiene un rendimento lordo in linea con la media nazionale. Gli introiti, seppur più alti dei titoli di Stato, sono inferiori alla media italiana a Genova, Ancona e Bari (5,7%).
“I rendimenti lordi che abbiamo rilevato – aggiunge Tulipano – non sono poi così distanti da quelli netti. La tassazione sugli affitti, infatti, gode di numerose agevolazioni: la ‘cedolare secca’, ad esempio, prevede un’aliquota ordinaria del 21% per i contratti liberi “4+4” e una ridotta del 10% per i contratti a ‘canone concordato’. Per valutare la convenienza dell’investimento immobiliare, basti pensare che le obbligazioni diverse dai titoli di Stato sono tassate al 26% e comportano rischi a volte anche molto elevati. Al contrario i rischi legati all’insolvenza dell’inquilino possono essere annullati utilizzando garanzie dedicate, come Affittosicuro, che proponiamo gratuitamente ai proprietari di casa che si rivolgono a noi per rendere l’investimento immobiliare sicuro”.
Nella Capitale i rendimenti dei bilocali affittati in centro città si sono attestati attorno al 5,6%, poco più che a Firenze (5,5%) e Perugia (5,1%). Fanalino di coda in questa speciale graduatoria è Venezia, dove Solo Affitti ha rilevato una redditività media dei canoni pari al 4,8% per le case affittate nel centro abitato sulla terraferma.