Prometeia conferma Pil Italia +0,1% in 2019, lieve revisione al rialzo per 2020. Outlook spread
Diramato il Rapporto di settembre 2019 di Prometeia, che conferma lo smorzarsi delle tensioni sulla carta italiana, dopo la formazione del nuovo governo giallorosso M5S-PD.
“Il mondo rallenta, ma per l’Italia una nuova finestra di opportunità”: è questo il titolo del report che presenta il nuovo outlook per l’economia italiana.
I punti principali sono i seguenti:
1) Confermato Pil Italia +0,1% nel 2019, leggera revisione al rialzo per il 2020 (+0,6% da +0,5% di luglio): gli effetti negativi di un quadro internazionale peggiore compensati dai bassi tassi di interesse, con politica di bilancio che resta blandamente espansiva.
2) Manovra netta da 14 miliardi (interventi restrittivi per 18 miliardi, misure espansive per 4), che andranno a contenere il deficit. Prometeia incorpora nello scenario una riduzione della componente tributaria del cuneo fiscale sul lavoro dipendente e un taglio lineare delle tax expenditures.
3) Deficit/Pil stimato all’1,9% nel 2019 e, non prevedendo alcun aumento dell’IVA l’anno prossimo, al 2,1% nel 2020, grazie in particolare alla minore spesa per interessi. Spread BTp-Bund in discesa: differenziale nel 2020-2022 in media intorno a 120 punti base.
A proposito di Italia, Prometeia fa notare che, “grazie a una valutazione più favorevole del rischio paese e agli effetti di una politica monetaria più accomodante, il rendimento dei BTp decennali è atteso a 68 punti base nella media del triennio 2020-2022, scontando uno spread medio rispetto al decennale tedesco di 118 punti base. Il peso degli interessi passivi sul bilancio potrà diminuire così tra il 2018 e il 2022 di oltre mezzo punto percentuale di Pil”.
“Pur con margini di manovra fiscale che rimangono esigui, per l’economia italiana si potrebbe aprire una fase favorevole per ridurre gradualmente, nei prossimi anni, debito (progressivo rientro a partire dall’anno prossimo fino al
131,2% del Pil al 2022) e deficit”.
“Prometeia – continua la nota – stima che l’impulso complessivo del bilancio sulla crescita sarà leggermente espansivo (+0,1 punti percentuali), in considerazione degli effetti delle misure dell’ultima legge di bilancio (in particolare le spese per il Reddito di Cittadinanza raddoppieranno l’anno prossimo, a fronte dei 2,8 miliardi del 2019) e degli interventi di riduzione del cuneo fiscale ipotizzati per il 2020”.
Proseguendo con le principali previsioni del Rapporto di settembre di Prometeia, emergono i seguenti punti:
4) “Commercio internazionale: stagnazione nel terzo trimestre che vincola la crescita annua poco sopra lo zero. Il Pil mondiale conferma il rallentamento: +3% nel 2019 e +2,6% nel 2020”.
5)Le banche centrali hanno assunto un’impostazione ulteriormente espansiva: la Bce per sollevare un’inflazione che rimane debole e sostenere un’economia in netto rallentamento; la Fed – ancora due tagli dei tassi tra fine 2019 e inizio 2020 – più in chiave preventiva. Ma è improbabile che le politiche monetarie possano sortire ormai effetti rilevanti.
6)Nell’area euro (Pil +1,1% nel 2019 e 2020), la Germania è tra i paesi che soffrono maggiormente la frenata negli scambi. I governi con alto potenziale di spesa dovrebbero aumentare gli investimenti pubblici. Se tutto lo ‘spazio fiscale’ venisse investito (piano da 120 miliardi), Prometeia stima fino a +1,2% di effetto aggiuntivo sul Pil dell’Eurozona.