Manovra più green: allo studio tassa sugli imballaggi, il 54% degli italiani li evita già
Il cantiere della manovra è aperto e tra i vari temi che troveranno spazio non poteva mancare quello sull’ambiente. Come riporta oggi Il Sole 24 Ore, nella legge di bilancio potrebbe entrare la cosiddetta tassa sugli imballaggi, un prelievo di 0,2 euro per chilogrammo da applicarsi agli imballaggi di plastica, alle bottiglie, ai contenitori e alle confezioni per prodotti alimentari. A pagarlo sarebbero importatori e produttori ma il rischio tuttavia è che a sopportare il peso di questa tassa siano i consumatori finali, scatenando proteste e reazioni come poco tempo fa è successo con la tassa sulle buste biodegradabili per pesare la frutta e la verdura ai supermercati.
Ambiente: i risultati dell’Osservatorio Packaging di Largo Consumo
Che l’ambiente sia una priorità nell’agenda politica è opinione condivisa dal 37% degli italiani secondo quanto rivela l’Osservatorio Packaging del Largo Consumo realizzato da Nomisma in collaborazione con Spinlife-Università di Padova. I consumatori sono ogni giorno più coscienti che l’ambiente deve essere sempre più al centro dell’agenda politica. Sono soprattutto i giovani under 30 a chiedere a gran voce massima priorità all’attenzione sull’ambiente e 1 su 2 si aspetta che i politici “scendano in piazza”. Concreti gli impegni dei giovani nella vita quotidiana a favore dell’ambiente. L’82% degli intervistati dichiara di essere disponibile a ridurre al minimo gli sprechi (dall’acqua alla luce, dalla plastica al cibo) e il 70% opta per aziende di cui condivide i valori, impegnate nella salvaguardia dell’ambiente.
Argomento principe è la plastica. A preoccupare non solo la confezione, ma anche il fatto che microscopici frammenti possano contaminare il cibo – le ormai note “microplastiche” – che vengono dispersi nell’ambiente circostante e spesso finiscono per compromettere anche i cibi che presenti nelle tavole degli italiani. Dall’Osservatorio Nomisma Packaging Largo Consumo emerge inoltre che il 43% dei consumatori valuta l’impatto ambientale del packaging dei prodotti alimentari, un 54% evita di comprare prodotti con troppo imballaggio e un 13 per cento infine rinuncia ad un prodotto se confezionato in plastica.
Il 35% dei consumatori valuta insufficiente l’impegno delle aziende nella riduzione dell’impatto ambientale della confezione dei prodotti, mentre un altro 62% giudica quanto messo in campo finora appena sufficiente. Cosa dovrebbero fare le aziende e i retailer? In primis scegliere materiali sostenibili che non danneggino l’ambiente (questa è una priorità per il 29% degli intervistati), sostituire le attuali confezioni in plastica con altre opzioni in materiali più sostenibili (20%) e soprattutto compostabili e plant-based (15%).