Attacco Aramco, ministro saudita: ‘produzione petrolio crude tornerà a normalità fine settembre’
La produzione di petrolio crude dell’Arabia Saudita tornerà alla normalità e pienamente operativa entro la fine di questo mese. E’ quanto ha reso noto, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Jeddah, il ministro dell’energia saudita, principe Abdulaziz bin Salman. Le sue dichiarazioni hanno dato una ulteriore accelerazione ribassista ai prezzi del petrolio, reduci dal rally più forte della storia (nel caso del Brent), dopo l’attacco sferrato alle due maxi raffinerie di Saudi Aramco.
Il 50% della produzione crude interrotta a causa degli attacchi, ha precisato bin Salman, è stata già ripristinata nel corso degli ultimi due giorni, fattore che permetterà alla capacità di produzione araba di risalire a 11 milioni di barili di crude al giorno entro la fine di settembre e a 12 milioni di barili al giorno entro la fine di novembre. (viene rilevata la contraddizione, visto che il ministro aveva detto prima che la produzione totale sarebbe tornata a essere operativa entro la fine di settembre).
“Siamo stati capaci di contenere i danni”, ha detto il ministro, sottolineando che “ci sono volute 7 ore per spegnere gli incendi successivi agli attacchi”. Il ministro ha detto anche che “non sappiamo perché e chi c’è dietro gli attacchi”, in ogni caso “le esportazioni (saudite) non diminuiranno”, e Saudi Aramco continuerà a portare avanti il proprio piano per sbarcare in Borsa. “In qualsiasi momento nei prossimi 12 mesi, saremo pronti per questa opportunità di mercato”.
I prezzi del petrolio Brent scendono ora di appena -0,05% a $64,52 mentre quelli del WTI perdono lo 0,47%, a $59,06 al barile.