Maxi asta Btp: rischio indigestione, c’è anche il trentennale
Non solo Bce. Oggi un antipasto per l’Italia arriverà dall’asta Btp che vedrà un tris di emissioni con un totale massimo di 7,75 miliardi di euro di titoli che il Tesoro andrà a piazzare. Sarà una delle aste più consistenti degli ultimi mesi, la seconda dopo il cambio di governo; importante sarà quindi vedere la risposta in termini di domanda alla luce dell’elevato quantitativo offerto. L’asta Bot di ieri ha visto i rendimenti tornati ampiamente in territorio negativo (-0,22% il tasso di allocazione del Bot a 12 mesi. Oggi è atteso un calo dei rendimenti anche per i Btp alla luce dell’andamento dell’ultimo mese che ha visto i tassi spingersi sui minimi storici.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze andrà a collocare Btp a 3 anni (1a tranche, scadenza gennaio 2023) per un ammontare compreso tra 3,5 e 4 miliardi. La cedola anuale è di 0,05%. Sarà poi offerto il Btp a 7 anni (luglio 2026) per massimi 2,25 miliardi (range 1,75-2,25 mld). Infine il Btp trentennale (marzo 2049) per un ammontare tra 1 e 1,5 miliardi.
Il meccanismo di collocamento utilizzato per i titoli di cui sopra sarà quello dell’asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all’interno dei predetti intervalli di emissione. L’ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Sono ammesse a partecipare all’asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonchè le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extra comunitarie.