Eni corre in Borsa, analisti positivi su possibile acquisto asset norvegesi da Exxon
Acquisti oggi sul titolo Eni che sale di oltre l’1% portandosi a ridosso dei 14 euro (massimo intraday a 13,946). Si guarda alla possibile acquisizione degli asset di Exxon Mobil in Norvegia. “Confermo che siamo in esclusiva. Ci sono trattative in corso e se andassero a buon fine sarebbe una buona notizia per noi”, ha dichiarato Emma Marcegaglia, presidente di Eni, a margine del Workshop Ambrosetti di Cernobbio.
Exxon ha confermato venerdì scorso di essere in trattative esclusive con Var Energi – la controllata di ENI in Norvegia – per disinvestire gli asset upstream nel paese. Le prime indiscrezioni di stampa parlavano di un importo fino a 4 miliardi di dollari. La maggioranza degli asset di Exxon in Norvegia sono partecipazioni di minoranza in campi produttivi dove principalmente non ha il ruolo di operatore (svolto da Shell o Equinor). Nel 2017, la produzione di Exxon in Norvegia era di circa 170 kboed. Var Enrgi – controllata al 69,6% da ENI, ma consolidata ad equity – diventerebbe il secondo operatore Norvegese con una produzione di 300-350 kboed. La produzione di ENI in Norvegia nel 2018 era di 134kboed.
L’acquisizione può avere implicazioni positive per il titolo se migliorasse il FCF yield di ENI post deal – rimarcano gli analisti di Equita – . Se assumessimo $10/boe di FCF a $60/bbl Brent per il portafoglio norvegese di XOM, l`acquisizione avverrebbe ad un FCF yield del ~13% nel primo esercizio vs il 10% di ENI sulle nostre stime FY19″.