Finanza Notizie Italia Stangata retroattiva sui giovani: fino a 1.000 euro per la patente

Stangata retroattiva sui giovani: fino a 1.000 euro per la patente

6 Settembre 2019 15:10

Balzello in arrivo per tutti i neopatentati e il rischio è che il conto salato sia presentato anche a chi ha conseguito la patente negli ultimi 5 anni.

Un fulmine a ciel sereno con l’Agenzia delle entrate che si è adeguata a una sentenza della Corte europea e impone l’Iva sui corsi per conseguire la patente di guida. Decisione che comporta un aumento secco del 22 per cento e con effetto retroattivo. La tassa andrà quindi pagata, come d’altronde accade in tutta Europa e la decisione vale per tutti gli incassi degli ultimi 5 anni.

La misura va potenziamente a colpire tre milioni di neopatentati dell’ultimo lustro. In termini complessivi, si tratterà di un balzello da 110 milioni che ricadrà ogni anno sulle famiglie per le 550mila patenti sfornate dalle autoscuola italiane. In alcune regioni la tessera rosa potrà arrivare a costare fino a mille euro.

Iva sulla patente, stangata retroattiva

Duro il commento di Conftrasporto-Confcommercio sull’interpretazione che l’Agenzia delle Entrate ha dato all’ultima sentenza della Corte di giustizia europea. “La burocrazia europea matrigna colpisce retroattivamente milioni di giovani italiani – afferma il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè – Un intervento che contribuirà ancor più a mettere a rischio la credibilità delle istituzioni burocratiche europee”.
“I nuovi patentati si vedranno costretti a ricorrere a soluzioni alternative, a discapito della sicurezza – prosegue Uggè – Chiediamo perciò al Governo un intervento urgente perché almeno il recupero della parte retroattiva non venga preteso”.

 

UNC: retroattività illegittima e in violazione dello Statuto del contribuente
Sul piede di guerra le associazioni dei consumatori. “Vigileremo per evitare speculazioni e rincari selvaggi immotivati” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Ovvio che non potranno che traslare l’Iva sul consumatore finale, ma intanto nessuno li obbliga a trasferirla in toto. Inoltre, non vorremmo che si rivalessero sui nuovi clienti per i pagamenti retroattivi” prosegue Dona. “Anche perché sono illegittimi ed una palese violazione dello Statuto del contribuente, ossia della Legge 27 luglio 2000, n. 212, che all’art. 3 stabilisce in modo chiaro che le disposizioni tributarie non hanno effetto retroattivo e le modifiche introdotte si applicano solo a partire dal periodo d’imposta successivo. L’eccezione alla regola, prevista all’art. 1 comma 2 per l’adozione di norme interpretative, è vero che può essere disposta, ma solo in casi eccezionali e con legge ordinaria” aggiunge Dona. “La battaglia che invitiamo le autoscuole a fare, quindi, è quella di impugnare la richiesta di pagamenti arretrati”, conclude Dona.