Italia: vendite al dettaglio tornano a scendere a luglio, è fallimento saldi
Flop dei saldi estivi. Nonostante i ribassi sui cartellini dei negozi, i consumi in Italia tornano a scendere a luglio. Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat, le vendite al dettaglio hanno segnato nel mese di luglio una flessione dello 0,5% rispetto al mese prima, deludendo le aspettative degli analisti che avevano stimato un aumento ulteriore (dello 0,4%). In calo sia le le vendite dei beni alimentari sia quelle dei beni non alimentari. Su questa situazione pesa senza dubbio la stangata prevista per l’autunno: secondo quanto calcolato dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, tra settembre e novembre le famiglie dovranno far fronte a una spesa di oltre 1.800 euro tra libri, bollette, Tari e riscaldamento (Leggi QUI tutte le spese da affrontare).
Gli italiani non comperano nemmeno con gli sconti
L’inizio dei saldi avrebbe dovuto far salire le vendite dei beni non alimentari rispetto al mese precedente. Invece sono diminuite dello 0,7%. “I saldi si rivelano un fallimento”, commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. La discreta performance delle calzature (+6,1% su base annua), è del tutto insufficiente a risollevare le vendite complessive, anche perché l’abbigliamento resta al palo, registrando un misero +1,5%, collocandosi solo in settima posizione rispetto alla classifica dei gruppi di prodotti non alimentari.
La difficoltà dei piccoli negozi
Se si considera la dinamica delle vendite da inizio anno, la crescita interessa solo le grandi imprese (+2,2%), che includono anche l’online, mentre per le altre realtà commerciali si registrano flessioni di diversa intensità (-1,2% per le imprese fino a 5 addetti e -0,1% per quelle da 6 a 49 addetti). Guardando ancora più indietro nel tempo, la situazione è peggiore: rispetto ai valori pre-crisi del luglio 2008, emerge che le vendite sono inferiori del 4,4%, mentre quelle dei piccoli negozi segnano ancora una perdita delle del 15,6%.