Wall Street in preda a crisi Ucraina. Zelensky: ‘vogliamo aderire a Ue e Nato, risposta a crimine Russia sia dura e immediata’
Wall Street in ripresa dopo che i venti di guerra rinfocolati dalle dichiarazioni del presidente russo Vladimir Putin e dalle sanzioni contro la Russia annunciate da Joe Biden hanno provocato perdite tali da far scivolare l’indice S&P 500 in fase di correzione. Ieri l’annuncio delle sanzioni americane contro la Russia di Putin si è tradotto sui mercati in un’accelerazione dei sell off.
Wall Street ha chiuso la seduta in forte ribasso.
Il Dow Jones ha perso 483 punti (-1,42%), soffrendo la quarta sessione consecutiva di ribassi. Nei minimi intraday, il DJ è capitolato fin oltre 700 punti. Lo S&P 500 ha ceduto l’1,01%, chiudendo a un valore inferiore del 10,25% rispetto alla sua chiusura record del 3 gennaio scorso: l’indice è dunque tecnicamente in fase di correzione. Il Nasdaq Composite è arretrato dell’1,23%, in calo per la quarta sessione consecutiva.
Oggi alle 16 circa ora italiana, il Dow Jones, il Nasdaq e lo S&P 500 incassano guadagni compresi tra lo 0,30% e lo 0,43%, continuando a confermare la presenza di una certa cautela.
A frenare i buy sono le ultime novità arrivate dall’Ucraina, con il presidente Volodymyr Zelenskyy che ha definito le ultime manovre di Mosca “un atto di aggressione contro l’Ucraina, la sua sovranità e la sua integrità”, invocando “una risposta della comunità internazionale a questo crimine decisa, dura e immediata”. Zrelensky ha anche ribadito il desiderio di Kiev di aderire all’Ue e alla Nato.
Dal canto suo il ministero degli Esteri russo ha diramato un comunicato sulla sua pagina ufficiale di Facebook, bollando le sanzioni imposte dagli Stati Uniti contro la Russia “inefficaci e controproducenti per gli interessi propri dell’America”.
“La Russia ha dimostrato la propria capacità di minimizzare le perdite che derivano da queste sanzioni. Ancora, le pressioni provenienti dalle sanzioni non incideranno sulla nostra determinazione a difendere i nostri interessi”, si legge nella nota.
Ieri il presidente americano Joe Biden ha annunciato il primo pacchetto di sanzioni contro la Russia, dopo che l’omologo russo Vladimir Putin ha riconosciuto l’indipendenza delle due repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, nel Donbass dell’Ucraina. Putin ha ordinato anche l’invio di forze russe nell’area.
In un discorso proferito nella serata di ieri, Biden ha annunciato la decisione di imporre sanzioni contro alcune istituzioni finanziarie russe, il debito sovrano di Mosca e alcuni rappresentanti dell’elite russa,inclusi i membri delle loro famiglie.
Il motivo ufficiale delle sanzioni lo ha puntualizzato lo stesso presidente:
“Questo è l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Di conseguenza, inizierò come risposta a imporre sanzioni”. Ancora Biden: “Chi, in nome di Dio, pensa di dare a Putin il diritto di dichiarare ‘nuovi Paesi’ quelli presenti nei territori che appartengono ai suoi vicini? Questa è una violazione in flagrante del diritto internazionale, che richiede una risposta decisa da parte della comunità internazionale”.
Focus in particolare sulle due banche russe colpite, VEB e PSB, quest’ultima banca militare della Russia, e sui bond russi, diventati debito praticamente paria.
Sia Biden che l’Europa hanno deciso di fatto di imporre il divieto di accesso dei bond russi ai mercati Usa ed europei.
Il presidente americano ha annunciato che, per l’appunto, “stiamo mettendo in atto ampie sanzioni sul debito sovrano russo. Ciò significa che stiamo tagliando fuori il governo russo dai finanziamenti occidentali”. E questo significa che “(Mosca) non potrà più raccogliere finanziamenti dall’Occidente e non potrà scambiare il suo nuovo debito sui nostri mercati, e neanche sui mercati europei”.
Nelle ultime ore, Putin ha rimarcato che “gli interessi della Russia non sono negoziabili”.
Si attende l’arrivo delle sanzioni europee contro la Russia nella tarda giornata di oggi.
Il Guardian riporta che, se approvate, le sanzioni dell’Unione europea si tradurranno nel congelamento degli asset e nel divieto di viaggiare che interesserà 23 persone. Colpite anche tre banche. Bruxelles è pronta a sanzionare anche i 351 membri della Duma che hanno votato a favore del riconoscimento dell’indipendenza delle due repubbliche di Donetsk e Lugansk.