Piazza Affari non celebra il record dei Btp, sprint di Leonardo e Unicredit
In attesa della nascita del nuovo governo appoggiato da M5S e Pd, che appare sempre più probabile, è continuato oggi il rally dei Btp, con tasso a 10 anni sceso per la prima volta sotto il muro dell’1%, con spread che ha avvicinato quota 170. Il movimento al ribasso dei rendimenti è stato favorito anche dalle tensioni sui mercati con il rendimento dei Treasury trentennali che hanno toccato un minimo record, inversione della curva con i titoli a breve, aumentando le preoccupazioni per le ricadute economiche derivanti dalla prolungata guerra commerciale tra Cina e Usa.
Rally dei Btp che non ha scaldato il Ftse Mib che ha chiuso piatto a 20.990 punti dopo i balzi delle ultime sedute.
Exploit oggi per Leonardo (+3,97%) che ha dato seguito al rally dei giorni scorsi. Gli investitori continuano a guardare al possibile impatto positivo dell’annuncio del ministro della Difesa canadese circa l’impegno verso l’ammodernamento e l’espansione della flotta di elicotteri da ricerca e soccorso Cormorant e che sarà reso possibile attraverso il programma denominato Cormorant Mid-Life Upgrade (CMLU); ammodernamento tecnologico di 14 elicotteri ‘search & rescue’ a cui si aggiungeranno almeno 2 velivoli nuovi del valore stimato di 1,39 mld di dollari canadesi (equivalente a circa 0,95 miliardi di euro) le cui prime consegne sono previste a partire dal 2022. “Nel caso la firma arrivi prima della fine dell’anno rappresenterebbe il 7% dell’obiettivo di raccolta ordini 2019 (essendo Leonardo prime contractor)”, sottolinea Equita che reitera il giudizio buy con pezzo obiettivo a 12,5 euro. Morgan Stanley ha avviato la copertura con rating overweight indicando Leonardo come top pick (titolo preferito) tra quelli del settore Difesa. Gli analisti di Morgan Stanley rimarcano come il gruppo sia a metà del turnaround e gli effetti finanziari iniziano ad emergere.
Molto bene anche Telecom Italia salita dell’1,3%. Giornata molto negativa invece per Amplifon, Atlantia, Buzzi e Recordati scese di oltre il 2%.
Tra le banche si è distinta in positivo Unicredit (+1,75%) che starebbe valutando di assumere il controllo diretto della controllata turca, Yapi Kredi, aprendo così la strada ad una potenziale vendita o riduzione della propria partecipazione. Lo riporta Bloomberg, secondo cui la banca italiana e il partner turco, Koc Holding, starebbero discutendo sulla riorganizzazione della loro joint venture Koc Financial Services che possiede quasi l’82% di Yapi Kredi. UniCredit vorrebbe uscire dalla joint venture e ad assumere il controllo diretto del 41% di Yapi Kredi. Per fare ciò, aggiunge Bloomberg, la banca italiana starebbe valutando una struttura che aiuterebbe a liberare il capitale.