Germania in crisi fa ‘felice’ Draghi, a settembre sarà super Bce
I timori recessivi non fanno certo felici i mercti e mercoledì 14 agosto è stata una giornata di passione per le Borse, con Wall Street protagonista della peggior seduta del 2019. Molto male anche quelle Europee con Dax scivolato ai minimi da marzo dopo che l’economia tedesca ha segnato una nuova contrazione (-0,1% t/t nel 2° trimestre) facendo temere una recessione tecnica viste le deboli prospettive per il trimestre in corso.
Rischio recessione piegherà le resistenze tedesche
Non tutto il male vien per nuocere. Infatti l’aggravarsi della crisi economica, dovuto principalmente agli effetti sull’economia tedesca della guerra commerciale, rende più faciel il compito della Bce che ha in cantiere nuove misure per il prossimo mese. LO scenario macro sempre più cupo dovrebbe contribuire a rompere le resistenze della stessa Germania a una Bce eccessivamente proattiva.
In questa direzione vanno lette le parole di ieri di Olli Rehn, governatore della banca centrale finlandese e membro della Bce ha preannunciato mosse molto aggressive della banca centrale europea il prossimo 12 settembre. In particolare il banchiere, considerato uno dei membri più accomodanti del consiglio direttivo, ha dichiarato al Wall Street Journal che per la BCE è meglio superare le aspettative del mercato quando si tratta di nuove misure di sostegno e ha accennato al possibile taglio dei tassi ma anche un un sostanziale piano di acquisto asset.
Rehn preannuncia fuochi d’artificio il 12 settembre
Gli sforzi della BCE per riavviare un’economia in rallentamento dovrebbero vederla annunciare quindi anche acquisti di obbligazioni “sostanziali e sufficienti” e tagliare il suo tasso di deposito, attualmente a meno lo 0,4 per cento. “È importante presentare un pacchetto di misure significativo e di grande impatto a settembre”, ha dichiarato Rehn nell’intervista al Wall Street Journal. “Quando lavori con i mercati finanziari, spesso è meglio superare i limiti rispetto a quelli inferiori ed è meglio disporre di un solido pacchetto di misure piuttosto che armeggiare”, aggiunge Rehn che era stato tra i papabili a succedere a Mario Draghi, con la scelta poi caduta su Christine Lagarde.
Il presidente uscente della BCE Mario Draghi il mese scorso ha fatto intendere ai mercati che il consiglio direttivo avrebbe allentato la politica monetaria quando si sarebbe riunito il 12 settembre.