Banche venete, il conto per lo Stato sale di 7 miliardi (La Stampa)
Il salvataggio delle due banche venete, Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza può costare allo Stato 7 miliardi, un conto salato destinato a salire in attesa del 2022 quando le liquidazioni di Veneto Banca e PopVicenza dovranno rimborsare i 5 miliardi «prestati» da Intesa per colmare lo sbilancio di cessione dei crediti non perfomanti e permettere la liquidazione. Così scrive oggi La Stampa secondo cui “malgrado la promessa di un impatto «neutro» nel lungo termine dell’operazione, contenuta nel decreto del giugno 2017 che ha permesso il salvataggio da parte di Intesa della parte buona dei due istituti, è stato chiaro da subito che i numeri riportati nella relazione tecnica erano quantomeno traballanti”. “L’ultima prova – scrive il quotidiano torinese – è contenuta nel bilancio di Sga, la società che gestisce i crediti problematici – oltre 18 miliardi lordi, valutati 9,9 miliardi nel giugno del 2017 – maturati da Veneto Banca e Vicenza. Dove quei 9,9 miliardi sono stati svalutati a 5,2 miliardi”.
“Poi ci sono i 5 miliardi di soldi pubblici dati a Intesa per neutralizzare l’effetto delle acquisizioni sul patrimonio. Formalmente sono un prestito e così figurano nel bilancio dello Stato. A differenza delle garanzie rilasciate a Intesa computate nel debito solo dopo l’intervento di Eurostat, questi sono stati compresi da subito nel debito pubblico. Lo schema del decreto del 2017 prevede che questi soldi siano rimborsati allo Stato dalle liquidazioni, ma solo dopo che queste avranno rimborsato Intesa. Se questo non dovesse succedere, l’impatto sul dubito di questa voce sarà nullo. Ma sul deficit si vedrà l’effetto di 5 miliardi di crediti cancellati, nel 2022. La base per la valutazione di sofferenze e Utp delle banche venete era stata fornita da una ricerca dell’ufficio studi di Bankitalia che aveva calcolato i recuperi storici fino al 2015. Per Eurostat però il metodo non era corretto e finora sembra più credibile la valutazione fatta da quest’ultimo. Poi ci sono le altre voci della liquidazione, su molte delle quali continuano a pesare le incertezze. Come i rischi legali, contabilizzati per soli 100 milioni. È già chiaro che non saranno sufficienti ma per capire quanti ne serviranno serve ancora qualche anno di cause in tribunale” conclude il quotidiano.