Tav: Senato vota a favore dell’opera, bocciata mozione M5S. Governo spaccato
Il governo si spacca sulla Tav. Il Senato ha respinto, con 181 no e 110 sì, la mozione del Movimento 5 Stelle (M5S), che intendeva bloccare il progetto sulla linea ferroviaria Torino-Lione, e ha votato a favore della realizzazione dell’opera. In particolare, sono state approvate le mozioni presentate dal Partito Democratico, Forza Italia e Fratelli d’Italia, ricevendo l’appoggio della Lega (QUI il voto dell’assemblea).
Cosa ha votato il Senato
Il voto del Senato, che ha approvato sostanzialmente tutte le mozioni pro-Tav, impegna il governo ad adottare tutte le iniziative necessarie per consentire la rapida realizzazione del collegamento ferroviario Torino-Lione, dando attuazione a quanto già previsto dagli accordi stipulati dall’Italia in sede internazionale. Respinta invece la proposta del M5S che chiedeva al Parlamento “di adottare atti che determinino lo stop dell’opera e anche una diversa allocazione delle risorse stanziate per finanziare infrastrutture maggiormente utili ed urgenti, sul territorio italiano”.
La questione spacca il governo
Il voto odierno spacca la maggioranza. Il M5S parla di “inciucio” tra Lega e Pd in un post su Facebook, facendo riferimento ai cambiamenti delle ultime ore. Poco prima dell’apertura della seduta a Palazzo Madama il Pd ha infatti deciso di ridurre il testo della sua mozione, togliendo la premessa dove criticava l’atteggiamento del governo. Una nuova versione che ha permesso un voto trasversale, dal centrosinistra al centrodestra, compresa la Lega.
“La Tav non è mai stata in discussione – ha detto il senatore Massimiliano Romeo della Lega – il Paese deve andare avanti e un passo indietro comprometterebbe in maniera irrevocabile la credibilità del governo, che ha confermato la realizzazione dell’opera, e soprattutto del Paese Italia”.
Ma è un fiume di dichiarazioni. Luca Ciriani dei Fratelli d’Italia ha parlato di situazione tragi-comica invitando il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, a dimettersi. Di teatro dell’assurdo ha parlato il senatore Marcucci del Pd, indicando il M5S come il principale responsabile del blocco del Paese.
Crisi di governo? Pd: Conte vada al Quirinale
In attesa di capire quali potranno essere le conseguenze immediate derivanti da questa spaccatura, il Pd non perde tempo. Il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, scrive in un post su Facebook: “La seduta del Senato ha dimostrato in maniera assolutamente evidente che il Governo non ha più una maggioranza”. E prosegue: “Il Presidente Conte si rechi immediatamente al Quirinale dal Presidente Mattarella per riferire della situazione di crisi che si è creata”.