Sigarette elettroniche e pubblicità, Altroconsumo chiede intervento Antitrust

Il settore delle sigarette elettroniche fiorisce, soprattutto tra i giovanissimi. Un fenomeno che ha fatto scattare l’allarme all’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), secondo cui dovrebbe essere applicato il divieto di pubblicità come per le sigarette tradizionali. L’associazione dei consumatori Altroconsumo ha abbracciato la causa e ha chiesto l’intervento dell’Autorità garante per la concorrenza e il mercato.
Esplode tra i giovanissimi il consumo di sigarette elettroniche
Secondo gli ultimi dati del Global Youth Tobacco Survey, Iss e Ministero della Salute, il 18% dei ragazzi italiani tra i 13 e i 15 anni fa uso di e-cig: si tratta di un aumento del 125% rispetto al 2014. Secondo l’OMS, i vari Paesi dovrebbero applicare il divieto di pubblicità, di aromatizzazione dei prodotti e l’introduzione di politiche che obblighino i produttori a rendere i prodotti poco attraenti per i giovani al fine di scoraggiarne l’utilizzo.
La normativa definisce la vendita di liquidi con nicotina ai minori illegale e vieta i messaggi pubblicitari che promuovono sigarette elettroniche e liquidi. Secondo Altroconsumo però il cosiddetto social media e influencer marketing, ossia il coinvolgimento di influencer che attraverso i loro contenuti social ne promuovono in maniera esplicita o occulta l’uso e l’immagine di tendenza, sta aggirando la normativa di divieto di pubblicità per questa categoria di prodotti. Per questa ragione Altroconsumo ha chiesto l’intervento dell’Antitrust segnalando queste pratiche scorrette.
“La percezione di minore pericolosità rispetto alle sigarette tradizionali, unita ad aggressive politiche di marketing, ha creato un cocktail molto pericoloso – sottolineato dall’associazione – Tra i giovanissimi l’immagine dell’e-cig è quella di un prodotto cool e alla moda, grazie a un design ricercato e a una pluralità di aromi per tutti i gusti, da mojito e pina colada a fragola e caramello”.
Cosa succede all’estero
Negli Stati Uniti tra il 2017 e il 2018 c’è stato un aumento del 48% nell’uso di e-cig nelle scuole medie e del 78% nelle scuole superiori. In altre parole, si tratta di 1,5 milioni di svapatori in più in 12 mesi. Alla luce di questi dati, la Food and Drug Administration (Fda) si è dichiarata seriamente preoccupata e dopo aver esaminato l’utilizzo degli influencer da parte dei produttori è intervenuta emanando un piano per la prevenzione e l’educazione dei ragazzi, proponendo ai produttori di cambiare e frenare le strategia di marketing.