Carige: Cassa Centrale vuole la fusione entro 3 anni
La fusione tra Cassa centrale banca e Banca Carige nell’arco di due o tre anni. Sarebbe questo l’obiettivo finale del piano di intervento della capogruppo trentina del sistema di credito cooperativo nella banca genovese. Lo riporta un articolo del Sole 24 Ore che indica per oggi un incontro dei vertici di Ccb, il presidente Giorgio Fracalossi e l’ad Mario Sartori, che spiegheranno ai rappresentanti delle 80 Bcc aderenti al gruppo, ma che al contempo sono anche azioniste della capogruppo.
L’origine del coinvolgimento della capogruppo Ccb nel salvataggio dell’istituto ligure, rimarca Il Sole 24 Ore, va ricercato nella forte patrimonializzazione che la holding si è trovata ad avere dopo l’aumento di capitale eseguito a fine 2017 – per complessivi 1,2 miliardi di cui 700 milioni di cash – per consentire alla banca di secondo livello di raggiungere i requisiti di capitale (1 miliardo) previsti dalla riforma del credito cooperativo per acquisire lo status di capogruppo.
L’operazione di salvataggio di Carige prevede un aumento di 700 milioni, di cui 65 milioni messi da Ccb che però ha un’opzione call (entro il 2021) per comprare le quote del Fitd – che ne investirà circa 260 (ma possono salire a 340 milioni se gli altri azionisti di Carige non sottoscrivono) oltre alla conversione del bond da 313 milioni.