Ursula Von der Leyen prima donna a guidare Commissione Ue. Decisivi voti M5S, Lega furiosa
Diversi quotidiani oggi mettono in evidenza come i voti del M5S a favore di Ursula Von der Leyen siano stati determinanti per l’elezione dell’ex ministro della Difesa del governo Merkel alla presidenza della Commissione europea. La prima donna che guiderà l’esecutivo Ue è stata confermata dall’Europarlamento per il rotto della cuffia, aggiudicandosi 383 voti rispetto ai 327 contrari.
La sua elezione ha decretato anche una profonda spaccatura tra il M5S di Luigi Di Maio e la Lega di Matteo Salvini: se la Lega ha votato infatti contro, decisivi a favore della politica tedesca sono stati i 14 eurodeputati del M5S, non organici alla maggioranza a Strasburgo, senza i quali le sarebbe mancato il quorum necessario di 374 voti.
Così l’ex premier Enrico Letta ha riassunto su Twitter quanto accaduto ieri: “Ursula Von der Leyen è stata eletta con soli 8 voti di margine. Il Movimento 5 Stelle, che l’ha votata, è stato quindi decisivo. Delle due l’una: o dicono che hanno sbagliato oppure tirano le conseguenze e cambiano di 180 gradi la strategia. La terza (continuare come se niente fosse) non ha senso logico”. Ancora: “Non possono non esserci ripercussioni politiche dalla rivoluzione copernicana che il voto 5s rappresenta”.
Il Sole 24 Ore apre con la notizia delll’elezione di Ursula in questo modo: “Commissione Ue, von der Leyen eletta. Decisivi i voti M5S“, sottolineando che “l’Italia diventa un caso” e riportando la rabbia della Lega di Matteo Salvini, tutta incisa nera su bianco in una nota: “È gravissimo il voto europeo: von der Leyen passa grazie all’asse Merkel, Macron, Renzi, 5stelle. Avrebbe potuto essere una svolta storica: la Lega è stata coerente con le posizioni espresse finora, ha tenuto fede al patto con gli elettori e difende l’interesse nazionale”.
“L’attesa votazione – scrive il Sole 24 Ore – è giunta ieri sera dopo che Ursula von der Leyen ha presentato in aula un programma di legislatura piuttosto convenzionale, moderato, senza grandi slanci innovativi, ritenuto troppo sfumato da molti parlamentari. I tre aspetti più interessanti sono quelli relativi alla lotta contro il cambiamento climatico, alla difesa dello stato di diritto e della democrazia europea, e alla riconciliazione tra società e mercato, a 10 anni dalla crisi finanziaria”.
A favore dell’ex ministra tedesca si è espresso lo schieramento delle forze pro-europeiste: Ursula von der Leyen è stata votata infatti dal gruppo dei Popolari, di cui fa parte, dai Socialisti e democratici e da Renew Europe, i liberal-centristi di Macron.
A fronte della rabbia della Lega confermata dalla nota sopra riportata, La Stampa ha fatto riferimento, invece, all‘ira del premier Giuseppe Conte nei confronti di Matteo Salvini & Co.
Ieri Conte ha commentato la vittoria di Ursula con le seguenti parole:
“L’elezione di Ursula von der Leyen a Presidente della Commissione Europea rappresenta un inizio incoraggiante. Ma è solo l’inizio. Apprezziamo le proposte programmatiche della Presidente von der Leyen in direzione di un’Europa finalmente più solidale, più rispettosa dell’ambiente e più sicura rispetto ai traffici illeciti e alla migrazione illegale”. Così in una nota, che continua riportando le parole del presidente del Consiglio: “Il percorso della nuova Commissione Europea in direzione di un’Europa più vicina ai bisogni dei cittadini, più giusta e più democratica avrà successo se potrà contare sull’impegno di tutte le Istituzioni europee e degli Stati Membri. Su quello italiano potrà certamente contare. Consapevole del suo ruolo come Paese fondatore dell’Unione Europea, l’Italia intende fare la sua parte affinché l’Europa sappia rinnovarsi e torni a mettere i cittadini al centro del suo futuro”.
Ma dietro la freddezza della nota di Conte, si starebbe consumando nel governo M5S-Lega l’ennesimo strappo tra il M5S e la Lega. Tanto che La Stampa ha riportato, anche, che il premier avrebbe attaccato Matteo Salvini, affermando che la scelta della Lega è stata “contro gli interessi italiani”.
Dal canto suo, il Carroccio avrebbe risposto che “a Strasburgo i Cinque stelle hanno ceduto a un becero ricatto”.