Notiziario Notizie Altri paesi Europa Mercato europeo dell’auto peggiora a giugno (-7,9%), pesa ancora ‘crisi diesel’    

Mercato europeo dell’auto peggiora a giugno (-7,9%), pesa ancora ‘crisi diesel’    

17 Luglio 2019 09:28

 

Il mercato dell’auto in Europa non riesce a rialzare la testa a giugno. Anzi, mette a segno un’ulteriore accelerazione verso il basso. Come di consueto a scattare la fotografia mensile sull’andamento del settore delle quattro ruote nel vecchio continente è l’Acea, secondo la quale le immatricolazioni di auto nell’Unione europea+Efta hanno registrato una flessione del 7,9% a quota 1.491.285 vetture. I primi sei mesi vengono archiviati con una contrazione del 3,1 per cento.

In particolare, il Centro Studi Promotor (Csp), che parla di un “drastico peggioramento in giugno per le vendite di auto in Europa“, segnala che i cinque maggiori mercati valgono il 72% delle immatricolazioni, “hanno mostrato un calo del 5,6% in giugno e del 2,2% nel primo semestre”. Tra i 5 major, il miglior risultato è quello della Germania che ha segnato una flessione del 4,7% in giugno, ma chiude i primi sei mesi dell’anno con una crescita dello 0,5%, toccando il livello massimo di immatricolazioni nel decennio in corso. Il Regno Unito ha visto le vendite scendere del 4,9% a giugno e del 3,4% nel semestre, mentre la Francia ha accusato un calo dell’8,4% in giugno e dell’1,8% nel semestre e l’Italia è calata del 2,1% in giugno e del 3,5% nel primo semestre. Quello della Spagna è il peggior risultato con ribassi dell’8,3% in giugno e del 5,7% nel semestre.

Ma quali sono i motivi di questa frenata? Stando all’analisi di Csp, “le cause di questa insoddisfacente situazione sono da ricercarsi nella debolezza del quadro congiunturale (che comunque non è negativo) e, soprattutto, nella crisi del diesel che determina forte indecisione nel processo di acquisto con rinvio nella sostituzione di vetture già mature per la rottamazione o per il mercato dell’usato“.

Per Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, “la situazione del mercato europeo dell’auto non è certo catastrofica, ma preoccupa il fatto che, mentre si è decretato il pensionamento anticipato del diesel, manca una politica a livello europeo per accompagnare il settore dell’auto e della mobilità verso l’obiettivo delle zero emissioni”. La transizione verso la decarbonizzazione dell’auto e della mobilità è già iniziata ma sarà lunga e difficile e, come è emerso dal convegno organizzato a inizio luglio dal Centro Studi Promotor alla Camera dei Deputati, un passaggio decisivo di questa transizione sarà il rinnovo del parco circolante, che va sostenuto ed accelerato prevedendo agevolazioni soprattutto per gli automobilisti con limitata capacità di spesa.

Tra i singoli produttori prevalgono i segni negativi a giugno, fatta eccezione per Toyota che ha segnato un +2,2 per cento. Volkswagen, che ha la maggiore quota di mercato in Europa in discesa sotto il 25%, ha visto le immatricolazioni scendere del 9,6%. Giù anche le francesi: Psa Group a -8,2% e Renault a -3,9%.

Calo a doppia cifra per le vendite di Fca in Europa. Il gruppo guidato da Mike Manley ha visto le immatricolazioni di auto nell’Unione europea+Efta calare del 13,5% a 90.249 vetture durante il mese scorso, facendo peggio del mercato. Tra i singoli brand del gruppo italo-americano -15% per Fiat, mentre Jeep è riuscito a strappare un segno positivo (+1,5%). Mese di giugno positivo anche per Lancia che è avanzata del 7,6 per cento. Negativo anche il saldo dei primi sei mesi che ha visto una contrazione del 9,5% a 540.540.