Debito pubblico interrompe la salita: a maggio scende a quota 2.364,7 mld
Buone notizie dal fronte del debito pubblico italiano. Mentre lo spread prosegue la sua discesa, la Banca d’Italia annuncia un moderato calo del debito pubblico italiano a maggio. Nel dettaglio, il debito delle Amministrazioni pubbliche è sceso a quota 2.364,7 miliardi, in diminuzione di 8,7 miliardi rispetto al mese di aprile quando si era attestato a 2.373,3 miliardi.
Nel consueto bollettino statistico mensile “Finanza pubblica, fabbisogno e debito”, Bankitalia fonisce qualche motivazione in più riguardo questa flessione, indicando che “l’andamento riflette la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (11,3 miliardi, a 47,2; erano pari a 57,6 miliardi a maggio 2018), solo parzialmente compensata dal fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (1,1 miliardi) e dall’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del tasso di cambio (1,6 miliardi)”. L’istituto guidato da Ignazio Visco sottolinea che con riferimento ai sottosettori il debito delle Amministrazioni centrali è diminuito di 8,7 miliardi; il debito delle Amministrazioni locali e quello degli Enti di previdenza sono rimasti pressoché invariati.
Quanto alle entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato, a maggio sono state pari a 34,1 miliardi, in aumento dell’1,6% (0,5 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2018. Nei primi cinque mesi del 2019 esse sono state pari a 156,7 miliardi, in aumento dello 0,9% (1,4 miliardi) rispetto al corrispondente periodo del 2018; al netto di alcune disomogeneità contabili, si può stimare che la dinamica delle entrate tributarie sia stata più favorevole.
Secondo le stime della Mazziero Research, che indicava nelle scorse settimane la contrazione di maggio, seguirà un nuovo record a giugno a 2.389 miliardi e proseguirà in aumento verso i 2.400 miliardi a luglio. L’anno 2019 potrebbe chiudersi con un debito tra 2.362 e 2.389 miliardi.
Patuelli: debito pubblico principale palla al piede di sviluppo e occupazione
Di debito si è parlato nel corso dell’ultima assemblea per il centenario dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi) che si è tenuta venerdì scorso a Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana. Il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, ha dichiarato: “il debito pubblico italiano, sempre crescente dalla fine degli anni Sessanta, è la principale palla al piede dello sviluppo e dell’occupazione“. “Quando il debito pubblico era infimo l’Italia raggiunse il ‘miracolo economico’ – ha aggiunto -. Nell’ultimo ventennio il debito pubblico è raddoppiato e il suo continuo incremento è la principale causa dello spread che quando è alto, innesta una catena di conseguenze: si alzano i tassi sui titoli di Stato italiani e ciò può creare una pericolosa e onerosa catena di aumenti del costo del denaro per banche, imprese e famiglie”.