Tria canta vittoria dal palco dell’Abi: ‘sfumati dubbi immotivati su Italia. Crescita Pil soddisfacente’
Tanto rumore per nulla? Il ministro dell’economia Giovanni Tria non lo dice apertamente, ma sembra pensarlo. Se, in occasione dell’assemblea annuale dell’Abi di Milano per celebrare i 100 anni dell’Associazione,Ignazio Visco e Antonio Patuelli lanciano ancora moniti all’Italia per le questioni del debito pubblico, dello spread e della crescita italiana, il titolare del Tesoro vede il bicchiere mezzo pieno:
“Un anno fa ero qui a descrivere uno scenario significativamente diverso da quello attuale – dice Tria, nel discorso all’assemblea annuale dell’Abi – Sono sfumati di fronte alla realtà dei fatti i dubbi che si erano immotivatamente diffusi sulla coerenza tra le politiche del governo e le regole europee e sulla ferma volontà del governo di mantenere per l’Italia il ruolo che le compete nel disegno di un’Europa più convergente e più attenta agli squilibri sociali e al conseguimento di una crescita inclusiva ed equilibrata”. Prende la parola all’evento del centenario dell’Abi anche il premier Giuseppe Conte, che sullo spread si mostra più che ottimista, pur dicendosi “assolutamente” d’accordo con le considerazioni del numero uno di Bankitalia:
“Noi teniamo i conti in ordine non con misure regressive e di mero rigore ma con misure per la crescita”. E, l’ aver evitato la procedura di infrazione ci sta aiutando, lo spread è ai livelli minimi da maggio del 2018 e confidiamo che possa scendere ancora”. Anche perchè, sottolinea, “abbiamo la fiducia dei mercati”.
Si nota poi l’enorme divario tra quanto affermato dal numero uno di Bankitalia Ignazio Visco sulla crescita del Pil italiano e quanto detto da Tria:
A fronte di un Visco che avverte che “nonostante il lieve miglioramento nel primo trimestre di quest’anno, in Italia l’attività economica ristagna, risentendo soprattutto della perdita di vigore del ciclo industriale”, a fronte anche delle stime di Bankitalia che parlano di una crescita del Pil italiano di appena +0,1% nel 2019 e sotto +1% successivamente, il titolare del Tesoro sottolinea che l’andamento dell’economia è soddisfacente:
“Dai segnali emersi nel 2019 riteniamo che l’andamento dell’economia italiana da inizio anno sia stato nel complesso soddisfacente, perché ha dato segnali di stabilizzazione”. Aggiungendo: “Riteniamo che la previsione Del Def di una crescita dello 0,2% del Pil reale e dello 0,1% di quello nominale sia ancora valida, per quanto permangano rischi al ribasso connessi all’andamento di alcuni dei principali partner europei che potrebbero riverberarsi sul 2020, anno in cui la previsione di crescita reale è al momento dello 0,8%”.
Tria, sempre dal palco dell’Abi, lancia un appello all’Europa sulla necessità di completare l’Unione bancaria: “Affinchè la strategia Ue risulti efficace, occorre che sia esplicitata in tutte le sue componenti. E’ urgente fare passi avanti per il completamento dell’Unione Bancaria, soprattutto per quanto riguarda il cosiddetto Edis, il sistema europeo di assicurazione dei depositi. Il problema è che su Edis “non si registrano progressi”, quando invece il sistema “consentirebbe di rendere più coerenti le responsabilità di supervisione a livello sovranazionale e quell’intervento ancora largamente concentrato a livello domestico”. E’ insomma necessario, e Tria ricorda come questo concetto lo abbia ripetuto lui stesso più volte, “coniugare il concetto di condivisione con quello di riduzione dei rischi”. Anche perché, ha aggiunto, “non credo che esistano valide alternative rispetto alla creazione di una infrastruttura europea che nel condividere in maniera equilibrata strumenti di azione e poteri e responsabilità consenta il fluido operare della disciplina di mercato in un quadro armonizzato e condiviso di regole e opportunità. Un assetto del genere si confìgura quale primo e fondamentale presidio a tutela della stabilità finanziaria a livello globale”.