UE: oltre 1 milione di posti di lavoro in più passando ad un’economia a zero emissioni di carbonio
La sostenibilità è il tema a cui è dedicata l’edizione 2019 dell’Indagine annuale sull’occupazione e sugli sviluppi sociali in Europa (ESDE) che rivela come la lotta ai cambiamenti climatici e una crescita durevole vanno di pari passo. Nel dettaglio secondo l’indagine, proprio il passaggio a un’economia a zero emissioni di carbonio aumenterà il numero dei posti di lavoro disponibili e inciderà sulla struttura del mercato del lavoro, sulla distribuzione dei posti di lavoro e sulle competenze necessarie.
I vantaggi sul lavoro da un’economia a zero emissioni di carbonio
Entro il 2030, in particolare, si stima che la transizione creerà altri 1,2 milioni di posti di lavoro nell’UE oltre ai 12 milioni di nuovi posti di lavoro già previsti, attenuando così la polarizzazione del lavoro in corso, derivante dall’automazione e dalla digitalizzazione, creando posti di lavoro anche per quanto riguarda i salari e le competenze di livello medio, in soprattutto nei settori della costruzione e dell’industria manifatturiera.
Ma, sottolinea la Commissione Europa, i paesi devono prepararsi a questa transizione per garantire che le persone che hanno occupazioni o che lavorano in settori e regioni ancora legati a modelli ad alte emissioni di carbonio non siano lasciate indietro. Ed è proprio qui che hanno un ruolo forte misure che prevedono un sostegno al reddito durante la transizione o combinano una maggiore tassazione dell’energia con una ridistribuzione. Anche il dialogo sociale può contribuire a rendere la transizione equa, garantendo il coinvolgimento dei lavoratori e dei datori di lavoro. In sostanza l’indagine dimostra che per portare avanti la crescita economica l’UE dovrà investire nelle competenze delle persone e nell’innovazione.
Quali saranno le imprese vincenti
Le imprese dell’UE che ottengono i risultati migliori sono quelle che investono maggiormente nella formazione dei lavoratori e in condizioni di lavoro di elevata qualità. Importanti anche gli investimenti sociali, come l’accesso ai servizi di assistenza all’infanzia e all’educazione della prima infanzia, che rendono le persone più produttive e aumentano il loro benessere, nonché alloggi adeguati e a prezzi accessibili che consentono agli europei di sfruttare pienamente le loro potenzialità sul mercato del lavoro e di partecipare alla società.