Bce: Weidmann vuole la poltrona di Draghi e rinnega l’opposizione all’OMT
Da super-falco a non proprio colomba ma quasi. Mentre si intensifica la corsa al dopo Draghi, uno dei papabili candidati Jens Weidmann assume toni più pacati.
Intervistato da Die Zeit il numero uno della Bundesbank torna a parlare del programma Omt (Outright Monetary Transactions) concepito durante la crisi del debito della zona euro, nel luglio del 2012 in piena tempesta dei mercati quando Mario Draghi pronunciò la famosa frase “whatever it takes”.
All’epoca Weidmann si dichiarò apertamente contrario al programma Omt che a suo dire rappresentava un finanziamento ai governi e addirittura nel 2013, Weidmann testimoniò contro la Bce in un Tribunale tedesco proprio sull’Omt. Ora cambia idea.
“La corte di giustizia europea ha esaminato l’Omt e ha determinato che è legale. Aggiungo anzi che l’Omt fa parte a pieno titolo dell’attuale politica monetaria” ha detto il presidente della Bundesbank. “La mia posizione non era basata su considerazioni legali – spiega nell’intervista – Era dettata piuttosto dal timore che la politica monetaria sarebbe potuta finire nel vortice della politica fiscale’, ovvero che l’Omt avrebbe potuto offrire il destro agli Stati di spendere a proprio piacimento avendo la garanzia del programma della Bce. ‘Naturalmente – aggiunge Weidmann – una banca centrale deve agire con decisione per scongiurare lo scenario peggiore, ma data la sua indipendenza, non dev’esserci alcun dubbio che agisce all’interno del suo mandato”.
Jens Weidmann è nella rosa dei candidati alla succedere a Draghi quando il mandato scadrà il 31 ottobre. Altri candidati ritenuti in buona posizione sono l’attuale governatore della banca centrale finlandese, Olli Rehn, e l’ex, Erkki Liikanen, il governatore della Banca centrale francese Francois Villeroy de Galhau e il membro di alto profilo del consiglio direttivo dell’Eurotower Benoit Coeure.