Auto: mercato in stagnazione in Europa a maggio (dopo 8 mesi di cali). Ancora giù Fca
Il mercato dell’auto in Europa è al palo e chiude il mese di maggio con un modestissimo rialzo dopo 8 mesi consecutivi di cali. A scattare la consueta fotografia mensile è l’Acea che dipinge un mercato in ‘stagnazione’. Nel dettaglio, lo scorso mese sono state immatricolate nell’area UE+Efta 1.443.708 autovetture (sostanzialmente sui livelli dell’anno passato), con un incremento dello 0,04% sullo stesso mese del 2018. Non molto lontano dal pareggio è anche il bilancio dei primi cinque mesi dell’anno, che, con 6.935.028 immatricolazioni hanno un calo contenuto nel 2%.
Tra incertezza economica e demonizzazione del diesel: ecco i due motivi che continuano a frenare la domanda. “E’ un livello di tutto rispetto – ha commentato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor (Csp) – anche se è ancora relativamente lontano (-5%) dal massimo di 16.000.000 di immatricolazioni toccato nel 2007“. “Il quadro economico europeo è ancora in crescita (anche se sull’andamento congiunturale incidono numerosi fattori di freno) e vi sarebbero le condizioni per un’ulteriore sviluppo della domanda di autovetture – aggiunge l’esperto – se non vi fosse la forte penalizzazione introdotta dalla demonizzazione del diesel che sta inducendo molti automobilisti a rinviare la sostituzione dei loro vecchi diesel in mancanza di soluzioni alternative per loro pienamente soddisfacenti in termini di economia d gestione e di flessibilità di impiego”.
“Di fatto – spiega ancora Gian Primo Quagliano – la demonizzazione del diesel sta incidendo, sia pure in misura differenziata tra paese e paese, su tutto il mercato europeo”. Su quest’ultimo fronte l’Anfia parla di una lessione mensile del diesel in tutti i major market eccetto la Germania (+16%) dopo la contrazione riportata ad aprile (la prima del 2019).
Chi sale e chi scende
Per Fiat Chrysler Automobiles (Fca), ancora sotto i riflettori per un possibile riavvicinamento a Renault dopo lo sfumato progetto di fusione con i francesi, il mese di maggio va decisamente peggio rispetto alle perfomance del mercato. Il gruppo italo-americano guidato da Mike Manley ha immatricolato lo scorso mese nell’Ue+Efta 101.200 vetture, in flessione dell’8,3% rispetto all’analogo periodo nel 2018. È scesa anche la quota di mercato, che è passata dal 7,7% al 7 per cento. In una nota diffusa stamattina Fca ha tuttavia sottolineato “il sensibile aumento in confronto ai precedenti mesi del 2019: +0,4 punti percentuali rispetto ad aprile e +1 punto percentuale in confronto a marzo”. Un mese che ha visto anche lo scivolone del brand Jeep, che ha mostrato una flessione del 13%, ma anche il -49,3 di Alfa Romeo. Oltre 6 mila le vetture immatricolate da Lancia a maggio, con un +19,8%.
Tra i singoli Paesi, Fca è riuscita a strappare un segno positivo in Germania, dove le vendite aumentano del 2% a maggio e del 2,9% nell’anno. In Polonia le immatricolazioni sono invece salite del 6,2% nel mese e del 6,4% nel progressivo annuo.
Tra le maggiori case automobilistiche europee, Volkswagen, che è quella che ha la maggiore quota di mercato in Europa, ha registrato una flessione dell’1,9% (con due eccezioni positive: Skoda e Seat), mentre i francesi di Renault hanno fatto registrare una contrazione del 4 per cento. Segno positivo invece per Psa Group che ha visto le vendite di maggio aumentare del 4,1% (bene il brand Citroen), con una quota di mercato che aumenta al 16,4% dal precedente 15,8 per cento. Bene anche Bmw (+8%) e Hyundai Group (+2,3%) e Toyota (+12%). Al palo invece Daimer (-0,2%), nonostante le vendite di Smart siano aumentate del 2,2%.