Assicurazioni: nonostante rallentamento si continua a investire. Bene ESG, ETF e insurtech
Quanto i timori crescenti legati al rallentamento dell’economia globale incidono sugli investimenti delle compagnie assicurative lo dice l’ottava ricerca annuale della Goldman Sachs Asset Management. Anche in un contesto non certo roseo, caratterizzato da un aumento della volatilità e dal rallentamento dell’economia negli Stati Uniti, in Europa e in Cina, la maggior parte delle compagnie assicurative continua ad investire.
Forte interesse per i fattori ESG e l’insurtech
Andando nel dettaglio dell’indagine, il 62% degli intervistati include i fattori ESG (ambientali, sociali e di governance) tra gli elementi considerati nei processi di investimento, con percentuali significativamente più elevate in Europa (83%) e nell’area Asia-Pacifico (81%) rispetto alle Americhe (43%). Più della metà delle compagnie inoltre investe in ETF (56%), in particolare quelli obbligazionari utilizzati più spesso per gestire esposizioni tattiche a breve termine o per ottenere efficienza operativa. Conquista il 46%, quasi la metà degli intervistati, invece l’“insurtech”, ossia il settore dell’innovazione tecnologica applicata all’industria assicurativa, con una percentuale più alta della media nell’area Asia-Pacifico (68%). Il miglioramento dell’efficienza operativa è il fattore che spinge maggiormente verso questo tipo di investimenti.
USA in recessione ma non nel 2019
“Le compagnie assicurative si aspettano che gli Stati Uniti entrino in una fase di recessione, ma non quest’anno”, ha dichiarato Michael Siegel, Global Head dell’Insurance Asset Management di GSAM. Gli investitori del settore hanno una view positiva sui rendimenti azionari, mentre più della metà degli intervistati (62%) prevede che il rendimento dei titoli del Tesoro (Treasury) statunitensi a 10 anni rimarrà nel range del 2,5-3% fino alla fine dell’anno, segnando un netto cambiamento rispetto ai risultati precedenti che avevano rilevato un pregiudizio (bias) crescente rispetto a un possibile incremento dei tassi di interesse.
In generale le compagnie continuano a investire, “ma assumono i rischi con un approccio più selettivo” afferma Siegel. “In particolare, le compagnie assicurative mantengono la recente tendenza ad allocare capitali verso classi di attivo meno liquide, come private equity, debito legato a infrastrutture e prestiti alle imprese a media capitalizzazione (c.d. middle market). A livello globale, le compagnie assicurative continuano ad allontanarsi dai titoli governativi locali, prediligendo invece l’obbligazionario societario investment grade statunitense ed europeo, oltre alle già citate allocazioni in attività immobiliari e private equity”.