Da Whirlpool a Mercatone Uno, 280 mila lavoratori a rischio (La Repubblica)
Sono 150 i tavoli di crisi aziendali aperti presso il ministero dello Sviluppo economico, in preoccupante aumento dai 138 di inizio anno e con la cassa integrazione aumentata del 78 per cento in un anno. Numeri che si traducono, scrive oggi La Repubblica, in 210 mila lavoratori coinvolti, il 35% in aziende sull’orlo della chiusura, a un passo dalla disoccupazione. Senza contare i 70 mila dell’indotto.
La vicenda Whirlpool è l’ultima in ordine di tempo, arrivata a sorpresa dopo l’accordo di riorganizzazione dello scorso anno con l’acquisizione di Indesit. Inoltre, da sabato 25 maggio, i 55 supermercati di Mercatone Uno non hanno alzato più la saracinesca: 90 milioni di debiti in 9 mesi, su 180 di fatturato per la proprietaria Shernon Holding. Fallimento dichiarato dal tribunale di Milano, 1.800 dipendenti appesi agli ammortizzatori sociali, 10 mila lavoratori dell’indotto coinvolti.
Ad aprile la cassa integrazione straordinaria è esplosa del 78% sull’anno prima e del 79% su marzo. Nei primi quattro mesi del 26%. Ma del 57% per gli operai, del 429% in edilizia, del 45% nell’industria, del 282% in Liguria, del 102% in Lazio, 115% in Campania, 82% in Puglia. Il quotidiano guidato da Carlo Verdelli fa l’elenco di altri casi di crisi. La Bombardier di Vado Ligure, azienda che produce treni, è in forte criticità per le commesse; Piaggio Aerospace, che sforna droni ad uso militare e civile, è in amministrazione straordinaria. Nel territorio sardo del Sulcis, Eurallumina (bauxite) e la ex Alcoa (alluminio) ancora non riaprono. In Sicilia, dopo la chiusura dello stabilimento Fiat, a Termini Imerese 800 lavoratori vagano nel buio. In Campania, oltre a Whirlpool, c’è il dramma dell’ex Irisbus, chiusa da Fiat Iveco: il progetto di rilancio non ha mai visto la luce.