effetto spread, ‘segnali di stretta su prestiti a imprese, Italia fatica a riprendersi’
Lo spread Btp-Bund elevato sta cominciando ad avere effetti negativi sull’offerta di credito, con segnali di un irrigidimento nei prestiti alle imprese. Così il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nelle Considerazioni finali alla relazione annuale.
“Finora la trasmissione del maggiore costo dei titoli pubblici a quello dei prestiti delle banche a imprese e famiglie è stata limitata, grazie all’ampia liquidità e alle migliori condizioni dei bilanci degli intermediari. Cominciano tuttavia a emergere segnali di tensione”, ha detto il governatore, aggiungendo che “secondo i sondaggi le politiche di offerta dei prestiti, pur rimanendo nel complesso distese, si stanno gradualmente irrigidendo, soprattutto per le piccole imprese, a seguito del deterioramento del quadro macroeconomico e dell’aumento dei costi di provvista delle banche”.
“Si stima – fa notare ancora Visco – che a parità di altre condizioni, e senza tenere conto degli effetti negativi sulla fiducia di famiglie e imprese, rendimenti delle obbligazioni pubbliche di 100 punti base più alti determinino una riduzione del prodotto dello 0,7% nell’arco di tre anni”.
Riguardo alle condizioni generali in cui versa l’economia, l’Italia “ancora fatica a riprendersi dalla doppia recessione” e con le difficoltà dell’economia “ne soffre il lavoro, cresce il disagio sociale”. In particolare, il paese “paga il prezzo di un contesto che, per qualità dei servizi pubblici e rispetto delle regole, è poco favorevole all’attività imprenditoriale”.
L’economia nazionale, “risente di un ritardo tecnologico grave, frutto di una struttura produttiva frammentata e sbilanciata verso aziende che trovano difficoltà a crescere e a innovare. Subisce il peso delle distorsioni prodotte dall’evasione fiscale e quello del debito pubblico, che rende più costosi i finanziamenti per le famiglie, per le imprese e per le banche, oltre che per lo stesso Stato”.