Borse Asia giù: Trump annuncia dazi contro Messico e gela titoli auto Giappone. Nikkei -1,6%
Azionario Asia in rosso, con gli indici azionari che scontano le nuove tensioni nei rapporti Usa-Cina e le novità che emergono anche dal fronte delle relazioni Usa-Messico. Gli operatori di mercato guardano anche al trend dell’indice Pmi manifatturiero della Cina che, nel mese di maggio, è scivolato in fase di contrazione.
Sulle novità nei rapporti tra Pechino e Washington, stando ad alcune indiscrezioni, la Cina sarebbe pronta a sfoderare l’arma delle terre rare di cui dispone nella guerra commerciale contro gli Stati Uniti. L’obiettivo sarebbe di ridurre le esportazioni dei minerali verso gli Usa.
Altre indiscrezioni riportate dal Financial Times, che confermano l’alta tensione nei rapporti Pechino-Washington, riguardano Huawei. Il colosso cinese delle infrastrutture per tlc avrebbe rimpatriato gli americani che lavoravano presso il suo quartiere generale di Shenzhen.
I cittadini Usa che prestavano servizio nella sua divisione di ricerca e sviluppo sarebbero stati praticamente cacciati dal gigante cinese e rimandati negli Stati Uniti due settimane fa.
Ma la guerra commerciale globale lanciata da Donald Trump si intensifica anche contro il Messico. In un tweet, il presidente americano ha annunciatoche, a partire dal prossimo 10 giugno, imporrà dazi doganali del 5% su tutti i prodotti che gli Stati Uniti importano dal Messico.
I dazi verranno imposti sui beni messicani, aggiunge Trump nel suo tweet, fino a quando il problema dei flussi degli immigrati clandestini in arrivo negli Usa non saranno fermati. I dazi diventano così un’arma contro l’immigrazione.
Il presidente americano ha minacciato inoltre di alzare le tariffe fino al 25% entro il mese di ottobre se il problema dell’immigrazione clandestina non sarà stato risolto. Secondo gli esperti, la mossa di Trump rischia di far deragliare il nuovo accordo Nafta siglato tra gli Stati Uniti, il Messico e il Canada, ribattezzato United States-Mexico-Canada Agreement, o USMCA.
La notizia è stata scontata soprattutto dai titoli delle società automobilistiche giapponesi che hanno centri di produzione in Messico. Nissan -3,71%, Toyota -2,02%, Mazda ha sofferto un tonfo superiore a -6%. Simili performance alla borsa di Seoul, dove Kia Motors è scesa di oltre -3,5%. Riguardo alle borse, Shanghai cede lo 0,17%, Hong Kong fa -0,41%, Sidney piatta con -0,05%, Seoul +0,15%. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in flessione dell’1,63%.
Dal fronte macroeconomico del Giappone, reso noto il tasso di disoccupazione, sceso dal 2,5% di marzo al 2,4% nel mese di aprile, in linea con le stime. Sempre ad aprile le vendite al dettaglio del Giappone hanno riportato una performance invariata su base mensile, facendo peggio della crescita dello 0,6% stimata dal consensus e rallentando il passo rispetto al +0,2% di marzo. Su base annua, il trend è stato di un rialzo dello 0,5%, peggio del +0,9% previsto e del precedente +1%. Reso noto anche il dato relativo alla produzione industriale del Giappone, cresciuto su base mensile dello 0,6%, meglio del +0,2% atteso dal consensus e in decisa ripresa rispetto alla precedente flessione dello 0,6%. Su base annua, il trend è stato però negativo, anche se in deciso recupero, con un calo dell’1,1%, inferiore al -1,5% stimato e al -4,3% di marzo.
I numeri diffusi fanno parte della lettura preliminare del dato.
Dall’indicatore emerge anche che le aziende manifatturiere giapponesi prevedono per il mese di maggio una crescita della produzione del 5,6% su base mensile (rispetto alle precedenti stime di un rialzo del 3,6%), seguita poi da una flessione, a giugno, del 4,2%.
Dal fronte macro della Cina, reso noto l’indice Pmi manifatturiero che, nel mese di maggio, è scivolato in fase di contrazione, scendendo dai 50,1 punti precedenti a 49,4 punti. Il dato ha fatto anche peggio delle attese degli analisti, che avevano previsto un ribasso limitato a 49,9 punti. Da segnalare che i 50 punti rappresentano la soglia di demarcazione tra fase di contrazione (valori al di sotto) e di espansione (valori al di sopra).
L’indice Pmi dei servizi è rimasto invece invariato a 54,3 punti, in linea con le attese.
Il Pmi Composite è stato pari a 53,3, rispetto ai 53,4 di aprile.