La risposta a Ue: deficit sotto il 2,4% per le minori spese, no riduzione accelerata debito (Il Sole 24 Ore)
La risposta italiana alla lettera Ue sul debito “è diretta a spiegare alla commissione europea cosa è accaduto e a dare spiegazioni su quello che ci hanno chiesto nella lettera” , al fine di evitare la richiesta di una manovra correttiva:
“Le manovre correttive non servono”. Così il ministro dell’Economia Giovanni Tria arrivando a Trento per partecipare al Festival dell’Economia. Il Sole 24 Ore nell’edizione odierna anticipa il contenuto della risposta del Mef alla lettera Ue. Nella messiva sarà scritto che “il deficit 2019 si potrà fermare sotto il 2,4% indicato nel Def perché le spese saranno minori del previsto, mentre anche le entrate stanno mostrando una dinamica più vivace”.
Nella risposta italiana, si farà riferimento anche alla “gelata della congiuntura internazionale in cima all’elenco dei «fattori rilevanti» a giustificazione di un debito 2018 fuori linea rispetto agli obiettivi concordati con Bruxelles”.
Verrà indicato che in una fase di Pil poco mosso “l’Italia non può attuare una riduzione accelerata del debito, perché non darebbe fiducia agli investitori che devono vedere prospettive di crescita”, come ha detto Tria.
“Nella lettera – precisa il quotidiano di Confindustria – non ci dovrebbero essere nuovi riferimenti al programma di privatizzazioni da 18 miliardi, che per ora non ha dato manifestazioni concrete di attuazione. Potrebbe trovare spazio il rilancio delle dismissioni extra da 950 milioni, che darebbero un altro colpo di lima al deficit”