Salvataggio Alitalia con aumenti delle bollette: in arrivo anche un rialzo dei pedaggi autostradali?
No al salvataggio di Alitalia con i soldi delle bollette degli italiani. L’allarme è stato lanciato dall’Autorità per l’Energia, Reti e Ambiente che mette al banco degli imputati gli articoli 37 e 50 del Decreto Crescita. Le norme prevedono la possibilità di utilizzare 650 milioni di euro presenti sui conti della CSEA (Cassa per i servizi energetici e ambientali) per la copertura finanziaria della misura in favore della continuità del servizio della compagnia aerea Alitalia.
Associazioni consumatori promettono battaglia legale
In sostanza, denuncia l’Autorithy, per salvare Alitalia il governo preleverà 650 milioni dalle bollette degli italiani ricorrendo all’apposito fondo che viene finanziato dalle famiglie attraverso le fatture delle utenze di casa, con il rischio di ripercussioni su famiglie e imprese. Immediate le reazioni delle associazioni dei consumatori. In primo luogo il Codacons. “Il Governo, mettendo le mani su tale “tesoretto”, priverebbe le famiglie di un paracadute che serve a mitigare gli aumenti delle bollette e, di fatto, darebbe il via a forti rincari delle tariffe luce e gas a tutto danno degli utenti” afferma il presidente Carlo Rienzi. “Non permetteremo che per salvare Alitalia, già costata agli italiani la bellezza di 8,6 miliardi di euro solo negli ultimi dieci anni, Lega e M5S mettano le mani in tasca ai cittadini, e siamo pronti ad avviare una battaglia legale per bloccare tale abnorme misura” conclude.
Proprio il Codacons, insieme ad Adusbef, Asso-Consum, Associazione Utenti Radiotelevisivi e Articolo32, riunite nella sigla “Intesa 4.0”, hanno oggi annunciato una battaglia legale proprio contro la parte del Decreto Crescita che, per sostenere Alitalia, prevede l’utilizzo delle somme della Cassa energetica. “Si tratta a tutti gli effetti di un “esproprio” dei proventi derivanti dalle bollette energetiche degli italiani, un atto abnorme che non solo presenta evidenti profili di illegittimità, ma che potrebbe addirittura avere effetti negativi diretti per le tasche degli utenti, determinando nell’immediato un rincaro delle tariffe luce e gas – spiegano le associazioni. “Per tale motivo Intesa 4.0 presenta oggi un esposto alla Procura della Repubblica di Roma affinché accerti se la misura contenuta agli articoli 37 e 50 del Decreto Crescita possa configurare i reati di appropriazione indebita e malversazione, considerato che i fondi raccolti presso la Cassa energetica hanno il preciso scopo di contenere le oscillazioni delle tariffe energetiche, e la modifica della loro destinazione appare un atto solo danno dei consumatori”.
Dopo bollette rischio rialzo pedaggi autostradali?
Si chiede se dopo le bollette, il prossimo rischio per i contribuenti italiani sia un aumento dei pedaggi autostradali invece l’Unione Nazionale Consumatori. Il riferimento è alla notizia riportata dal Sole24ore di una trattativa con la famiglia Benetton che avrebbe come contropartita non solo la mancata revoca della concessione ma anche le tariffe autostradali. “Il Governo stronchi sul nascere questa teoria, smentendola. Al di là del fatto che ci sfugge come si possa concedere un incremento delle tariffe autostradali, considerato che i criteri sono fissati nella concessione, è bene che il Governo chiarisca” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Non vorremmo, ad esempio, che si modificasse il decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 novembre 2018, n. 130, laddove consente all’Autorità dei trasporti di stabilire sistemi tariffari dei pedaggi basati sul metodo del price cap non solo per le nuove concessioni” conclude Dona.
Tuttavia dal Codacons parlano di una fake news. “Non esiste alcuna possibilità di un rincaro delle tariffe autostradali come contropartita all’ingresso di Atlantia in Alitalia – spiega il Codacons – Se anche fosse vero un interessamento della famiglia Benetton verso la compagnia aerea, in nessun caso il costo dell’operazione potrebbe essere riversato sugli utenti attraverso un incremento dei pedaggi, poiché le tariffe autostradali e la loro variazione sono regolate da norme stringenti e seguono criteri precisi che non lasciano margini di interpretazione. Per tale motivo – concludono – riteniamo quella sui pedaggi una notizia allarmistica e priva di fondamento, non potendo le tariffe essere regolate in modo soggettivo o fantasioso”.