Australia alza salario minimo del 3%. Intanto Fitch prevede crescita Pil al minimo da crisi finanziaria
L’Australia ha annunciato un aumento del salario minimo del 3%, effettivo dal prossimo 1° luglio. La misura interesserà 2,3 milioni di dipendenti, che percepiscono il salario minimo nel paese. L’incremento è significativo, se si considera che il tasso di inflazione ufficiale si aggira attorno all’1,5%.
Allo stesso tempo l’Australia riceve un monito da Fitch, che sottolinea come il tasso di crescita della sua economia sia al minimo dai tempi della crisi finanziaria globale. L’agenzia di rating prevede in particolare che l’espansione del Pil australiano rallenterà quest’anno al 2%, al ritmo più basso degli ultimi dieci anni, nonostante la spinta che arriva dai prezzi delle commodities. L’indebolimento viene spiegato con il rallentamento protratto del mercato immobiliare.
Il tasso di crescita del 2% atteso sarebbe il più contenuto dalla crisi del 2008-2009. Per questo motivo, Fitch stima anche che la banca centrale australiana, la Reserve Bank of Australia, taglierà i tassi di almeno 25 punti base quest’anno, probabilmente già alla riunione di giugno.