Debito pubblico alle stelle, arriva la lettera della Commissione Ue. Chiarimenti entro 48 ore
L’Italia non ha effettuato progressi sufficienti nel corso del 2018 per rispettare il criterio del debito. Così inizia la lettera che la Commissione europea ha scritto e indirizzato al ministro dell’economia Giovanni Tria, una lettera particolarmente attesa perché propedeutica ad un rapporto sul debito di prossima pubblicazione.
La lettera dell’Ue
Nella missiva il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e il commissario agli affari monetari Pierre Moscovici hanno chiesto chiarimenti al governo italiano per capire le ragioni del nuovo aumento del debito pubblico tra il 2017 e il 2018 dal 131,4 al 132,2% del Pil. Uno sforamento vietato dalle regole del Patto di Stabilità ma “tollerato” qualora gli Stati membri indichino i fattori rilevanti che hanno provocato l’aumento del debito. In sostanza la Commissione chiede allo Stato le ragioni che spiegano il mancato rispetto della regola del debito per cui se ha un debito pubblico che supera il 60% del Pil deve ridurlo in misura soddisfacente.
Cosa potrà succedere ora
Il governo italiano ha 48 ore di tempo, fino a venerdì 31 maggio, per rispondere. Una scadenza molto breve dovuta anche al fatto che la Commissione ha deciso il rinvio della lettera a dopo le elezioni europee. Il Tesoro avrebbe tra l’altro però già pronta la risposta e il titolare del dicastero di via XX Settembre potrebbe giocare la carta del tasso di crescita basso o un tasso di inflazione basso. Che il governo non sia stato colto di sorpresa dalla lettera dell’Ue lo conferma anche il portavoce capo della stessa Commissione Margaritis Schinas che ha sottolineato come Bruxelles sia in contratto con le autorità di tutti gli stati membri. È che a Roma domina la sensazione che comunque Bruxelles non vorrà usare la mano pesante sull’Italia e potrebbe chiedere, più che aprire una procedura di infrazione, nuovi sforzi di bilancio.
Dopo la lettera e la risposta del governo italiano, la Commissione dovrà elaborare un nuovo rapporto sull’andamento del debito pubblico che dovrebbe essere pubblicato il 5 giugno prossimo. In quella occasione la Commissione valuterà se proporre al Consiglio l’apertura di una procedura di infrazione per l’Italia per debito eccessivo. Da Bruxelles partiranno le lettere anche per altri tre Paesi (la Francia, il Belgio e Cipro) e anche a questi viene contestato il mancato rispetto degli obiettivi sul deficit strutturale, ma la loro situazione è stata giudicata “meno grave” rispetto a quella dell’Italia. “Il confronto con le istituzioni dell’Unione europea – dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti – in particolare con la Commissione, costituisce un momento di raccordo nel quale l’Italia non si limita a recepire indicazioni provenienti dall’Ue. Al contrario è l’occasione nella quale le priorità dell’agenda politica italiana vengono coordinate con quelle dell’Unione”. “In questo senso il governo potrà aprire un confronto sulla congruità dei vincoli stabiliti rispetto alla situazione concreta”, ha aggiunto.