Ftse Mib torna sopra muro 21mila, riscossa per Banco BPM e UBI
Giovedì positivo per Piazza Affari che si è accodata al rally di Wall Street. In attesa di sviluppi sul fronte guerra dei dazi, a dare fiato all’azionario sono stati i buoni riscontri macro e i forti dati sulle vendite diffusi da Walmart. L’indice Ftse Mib, fanalino di coda ieri tra le Borse Ue, oggi è risalito del 1,31% a quota 21.151 punti. Buone indicazioni anche dall’obbligazionario con lo spread ridisceso sotto la soglia dei 280 pb.
Buon rialzo anche per Generali (+0,82%). Nei primi tre mesi del 2019 il gruppo assicurativo di Trieste ha registrato un utile netto di gruppo pari a 744 milioni di euro, in aumento del 28,1% riflettendo anche il risultato delle dismissioni. Il risultato è anche superiore alle aspettative del mercato, e in particolare al consensus Bloomberg che indicava profitti trimestrali per 677 milioni. L’utile netto normalizzato è, invece, salito a 616 milioni (+6%), in linea con gli obiettivi del nuovo piano strategico.
Rimbalzo riuscito per Telecom Italia (+3,68% a 0,4622 euro) che ieri aveva chiuso sui nuovi minimi assoluti. Il 20 maggio la tlc diffonderà i dati dei primi 3 mesi dell’anno. Tra le banche spicca il balzo del 4,3% per Banco BPM, tra i peggiori titoli del Ftse Mib nella prima metà di maggio, seguita a ruota da Ubi Banca (+4,27%).
Ieri il ceo Luigi Gubitosi ha dichiarato che le trattative con Open Fiber per una possibile fusione sono in stato avanzato. Gubitosi ha precisato che non è ancora stata presa una decisione definitiva con il cda che esaminerà le diverse opzioni da qui a agosto. La rete unica, con una fusione tra quelle di Tim e Open Fiber “sarebbe una buona notizia per il titolo” rimarcano oggi gli Fidentiis che hanno rating rating buy su Tim.