Telefonia: dal 15 maggio per chiamare in Ue non si potranno superare questi prezzi
Dal 2017 via il roaming e da domani chiamare in tutta Europa non potrà superare certi prezzi. A stabilirlo il Parlamento europeo che ha confermato l’accordo provvisorio raggiunto in giugno con i Ministri UE (Consiglio) sul Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche (EECC) con 584 voti in favore, 42 voti contrari e 50 astensioni e sull’Organismo dei Regolatori europei delle Comunicazioni Elettroniche (BEREC) con 590 voti in favore, 63 voti contrari e 23 astensioni.
Chiamate intra-Ue: dal 15 maggio prezzi massimi
Nel dettaglio da mercoledì 15 maggio chiamare in tutta Ue avrà costi massimi, 19 centesimi al minuto e 6 centesimi per gli SMS. Le nuove norme oltre a fissare un tetto massimo per le chiamate intra-Ue offrono ai cittadini la connettività ad alta velocità e renderanno le chiamate sicure e accessibili all’interno dell’UE, garantendo al contempo la necessaria prevedibilità per gli operatori di telecomunicazioni per stimolare gli investimenti nella rete internet ad alta velocità. La normativa, inoltre, protegge meglio gli utenti di smartphone, compresi gli utenti di servizi basati sul web (Skype, WhatsApp, ecc.) e rafforza i requisiti di sicurezza, inclusa la crittografia. Nel dettaglio si introduce il diritto di conservare il proprio numero di telefono fino a un mese dalla rescissione del contratto e il diritto al rimborso del credito prepagato non utilizzato al momento della risoluzione del contratto, nonché un indennizzo in caso di ritardo o abuso nel passaggio a un altro operatore. Infine, gli Stati membri dovranno facilitare l’introduzione del 5G, mettendo a disposizione uno spettro adeguato entro il 2020, al fine di raggiungere l’obiettivo della “Roadmap UE 5G” di avere una rete 5G in almeno una delle principali città di ogni Paese dell’UE entro il 2020.
Plaude alla nuova iniziativa Federconsumatori che però invita gli utenti verifichino con attenzione che gli operatori applichino correttamente le nuove regole. “Così come è accaduto per l’abolizione dei costi del servizio roaming” scrive l’associazione in una nota “abbiamo dovuto attendere che sia l’Unione per dire la parola fine a quella che fino a questo momento si configurava come una vera e propria giungla, in cui gli operatori avevano mano libera nell’applicazione dei prezzi: basti pensare che il prezzo di una telefonata verso un altro Stato poteva essere anche dieci volte superiore rispetto al costo standard della chiamata nazionale!”. Infine l’associazione ricorda che spetta agli operatori stessi l’onere di informare i clienti in merito ai massimali e raccomandiamo agli utenti di verificare con la massima attenzione la corretta applicazione delle nuove disposizioni.