Borse europee in rosso su timori di una Fed più aggressiva
Le Borse europee aprono gli scambi di quest’ultima seduta della settimana in territorio negativo, all’indomani del dato sull’inflazione americana e di commenti di alcuni membri della Federal Reserve che fanno temere una stretta monetaria più aggressiva da parte della banca centrale degli Stati Uniti. Nei primi minuti di contrattazione l’indice Eurostoxx 50 cede l’1%. A Francoforte il Dax perde lo 0,72%, a Parigi il Cac40 segna una flessione dello 0,87% e a Londra l’indice Ftse100 scivola dello 0,78%.
L’indice dei prezzi al consumo negli Usa ha accelerato ulteriormente a gennaio salendo del 7,5% anno su anno, più del previsto, e segnando il più grande aumento annuale dell’inflazione in 40 anni. Il presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, ha detto che è diventato “radicalmente” più restrittivo e che ora è favorevole a un aumento dei tassi di 100 punti base, o dell’1%, per i tre imminenti incontri della Fed, ovvero entro giugno.
La probabilità di un rialzo del tasso di 50 punti base a marzo è aumentata a quasi l’89% dal 24% di due giorni fa, secondo il FedWatch Barometer di CME Gruppo. Goldman Sachs ha cambiato le sue previsioni e ora prevede ben sette rialzi dei tassi di 25 punti base quest’anno, rispetto ai cinque aumenti previsti in precedenza.
Intanto in Europa, la numero uno della Bce, Christine Lagarde, in un’intervista rilasciata al quotidiano Redaktionsnetzwerk Deutschland ha detto: “Alzare i tassi non risolverebbe nessuno dei problemi attuali”.