Di Maio: ‘Iva non aumenterà’. E il vicepremier promette anche decreto per dare 1 miliardo alle famiglie
“Avevo promesso a marzo che l’Iva non sarebbe aumentata nel 2018 e non è aumentata. Ve lo prometto qui che non aumenterà neppure nel 2019. In un paese in cui ci sono 300 miliardi di euro di evasione fiscale – ha aggiunto il vicepremier pentastellato – i soldi per disinnescare qualche decina di miliardi di euro di Iva si trovano e li troviamo, sopratutto dai grandi evasori che non sono solo a livello italiano. L’Iva non aumenta, non deve aumentare e non si fanno giochi”.
In occasione della Festa della mamma, il vicepremier ha pubblicato su Facebook un lungo post di promesse per le famiglie.
“Ora stiamo lavorando per mettere nero su bianco su un decreto legge” la destinazione del miliardo recuperato dal reddito di cittadinanza alle famiglie. Tra le misure ci saranno “dimezzamento delle rette degli asili nido; sconti sui pannolini, sulla baby sitter; soldi a chi fa figli, con la proposta di dare ai genitori un assegno unico mensile”.
Di Maio si è rivolto “a tutte le forze parlamentari, opposizioni incluse”, affinché venga aperto “subito un tavolo di lavoro”.
“Le donne sono spesso penalizzate in termini di promozioni e bonus a causa delle loro assenze per far fronte alle responsabilità familiari e bisogna cambiare rotta”,ha continuato Di Maio, nel presentare con il suo post proposte per “rivedere il sistema di welfare” per superare “il gender pay” e “una concezione tradizionale del ruolo delle donne nella società e una visione stereotipata delle aspirazioni”.
Continuando, il vicepremier ha rilevato che “c’è una cultura aziendale maschile e, purtroppo, c’è persino la maternità che contribuisce all’ampliamento del divario retributivo”.
A suo avviso, stando a quanto riporta l’Ansa, è necessario dunque “incentivare le aziende ad assumere donne attraverso l’introduzione di sgravi contributivi; detassare i redditi da lavoro femminile”, portare “il congedo parentale per il padre alla stessa durata di quello della madre” per “azzerare le discriminazioni già in fase di colloquio, momento in cui la donna si ritrova “discriminata” per possibili gravidanze”.
Di Maio ha proposto anche una ulteriore “proroga di opzione donna” già utilizzata da “oltre 11000 donne”.