Il futuro dell’auto: niente addio a benzina e diesel, ma elettrico sarà accessibile per pochi
Nei prossimi 10-15 anni si farà più attenzione al risparmio e all’ambiente, preferendo nettamente le vetture ibride, con l’auto che sarà sempre di proprietà, soprattutto tra i giovanissimi mentre la guida autonoma sarà vista lontana sia dai consumatori che dagli esperti, tutti più scettici e meno favorevoli al controllo totale del veicolo da parte dei sistemi di AI. Queste alcune delle evidenze che emergono da “Italia mobility 2030 – I nuovi orizzonti della mobilità. Elettrico, car sharing, guida autonoma: tante strade, un unico futuro”, la nuova indagine di AutoScout24, portale di annunci auto e moto realizzata da Nielsen. Un’indagine che si configura come un viaggio sul futuro della mobilità, attraverso l’opinione a confronto di consumatori ed esperti del settore, e sulle tendenze sociali, economiche e tecnologiche che nei prossimi anni trasformeranno le nostre città.
L’auto rimane il mezzo preferito per spostarsi in città
Sul concetto di mobilità nella propria città solo il 24% degli italiani intervistati si dichiara soddisfatto, segnale che ancora molto può e deve essere fatto, soprattutto a Roma dove il 41% è critico contro Milano dove invece il dato degli insoddisfatti si ferma all’11%. I “mezzi” preferiti per gli spostamenti quotidiani incoronano l’auto privata al primo posto (60%), mentre oltre due su dieci preferiscono muoversi a piedi. I mezzi pubblici sono scelti solo dall’8% con l’eccezione di Milano dove il dato sale al 25%. Ma perché gli italiani non scelgono di viaggiare con i mezzi pubblici? In primo luogo per la mancanza di puntualità (53%) e di frequenza dei mezzi (52%), numeri che hanno ancora più senso quando tra gli aspetti che impattano sulle scelte di mobilità, i cittadini mettono al primo posto l’indipendenza (37%).
Ma nei prossimi anni ci sarà una rivoluzione delle città, messa in atto con progetti di sviluppo che, partendo da Milano, vedono nel 2030 l’anno di svolta. Secondo gli esperti, le metropoli rappresentano il terreno fertile per la diffusione dello sharing, dei veicoli elettrici e della guida autonoma, seppur quest’ultima sarà il traguardo più lontano. Metropoli in cui le alimentazioni a benzina e diesel non moriranno ma si evolveranno, mentre l’elettrificazione e la guida autonoma resteranno ancora a lungo concetti per pochi e con delle forti limitazioni, a partire dai costi elevati, scarsa autonomia e mancanza di stazioni di rifornimento.
Auto: da status symbol a tool e toy
Se l’auto finora era concepita principalmente come simbolo di uno status sociale da sfoggiare, gli esperti indicano che nel futuro ci sarà un uso sfaccettato dell’auto, come tool e toy nelle metropoli, o come “esperienza” da vivere, che continua a prendere più piede in altri contesti urbani. I consumatori però, restano principalmente legati alla logica del possesso e all’idea che l’auto resterà al centro del concetto di mobilità, tanto che l’80% ritiene che avrà ancora un mezzo di proprietà nei prossimi 10-15 anni. E sono i giovanissimi (18-24 anni) quelli che più di tutti desiderano possedere una quattroruote (92%), rispetto ai “genitori” Boomers (72%). Che tipo di auto si acquisterà in futuro? Il 71% dei consumer tra 10-15 anni sceglierà un’auto ibrida (tendenza emergente anche a Milano, 75%, e Roma, 65%), il 58% l’elettrica, il 41% il GPL, il 37% il metano e il 32% sui veicoli a benzina. Solo il 27%, invece, si orienterà sul diesel e chi opta per questa alimentazione lo fa prevalentemente in un’ottica di risparmio (44%).
E se l’indagine rivela che un futuro con auto elettriche è comunque uno scenario auspicabile per la maggior parte degli intervistati, anche se non così probabile, l’avvento della guida autonoma sarà molto lontano. Non è della stessa opinione il nuovo report del Capgemini Research Institute dal titolo “The Autonomous Car: A Consumer Perspective”, secondo cui invece nei prossimi cinque anni il numero di consumatori che preferisce utilizzare un’auto a guida automa raddoppierà passando dal 25% al 52%.
“Coscienza green e lotta alle emissioni, trend di mobilità sostenibili e alimentazioni alternative, riqualificazione urbana, tecnologia e connettività. Ci troviamo in una fase di grandi trasformazioni che impatteranno sul nostro modo di pensare e di comportarci – ha dichiarato Gioia Manetti, Vice President International di AutoScout24. “ Un cambiamento culturale più che un semplice cambiamento di abitudini, che abbiamo voluto raccontare nel nostro viaggio verso il 2030, guidato dagli attori chiave del settore automotive (esperti, rivenditori e consumatori). Nei consumatori stanno crescendo attenzione e sensibilità per nuove forme di mobilità, c’è voglia di cambiamento, ma anche scetticismo che si scontra con limiti e barriere di un sistema non ancora pronto. Le nostre città si stanno evolvendo e trasformando, e ci sono grandi investimenti in corso in infrastrutture e tecnologia. La strada è ancora lunga, ma analizzarla fin da adesso ci aiuta ad accorciare le distanze e a capire cosa ci aspetta e come intervenire”.