Finanza Notizie Italia Tria non teme manovra correttiva, ma dice no a più deficit. Bitonci: ‘possibile sterilizzare aumento Iva’

Tria non teme manovra correttiva, ma dice no a più deficit. Bitonci: ‘possibile sterilizzare aumento Iva’

9 Maggio 2019 13:00

Niente manovra correttiva e l’aumento dell’Iva si può evitare. E’ questo il messaggio che arriva rispettivamente dal ministro dell’economia Giovanni Tria, intervistato da Il Sole 24 Ore, e da Massimo Bitonci, sottosegretario all’Economia, che parla a margine degli Stati Generali dei commercialisti, in corso a Roma.

Lo stesso Tria sottolinea che “tra aumenti Iva e tagli di spese preferisco i secondi, ma decidere quali tagli richiede scelte politiche”. Per la precisione, riferisce a Il Sole 24 Ore, “è chiaro che impedire l’aumento dell’Iva significa dover agire sul lato della spesa, e si può discutere se a parità di deficit previsto sia più recessivo un taglio di spesa o un aumento di tasse. Io credo in generale che gli interventi sulla spesa siano più virtuosi di quelli sulle tasse, ma il problema è decidere dove si taglia. E’ un problema di scelte politiche che devono essere compiute”.

Tria però precisa anche la necessità di tenere sotto controllo il deficit, dicendo un chiaro no a fare più deficit.

“Sul deficit non ci sono margini. Bisogna intendersi: deficit significa indebitamento, non è un male in sé ma dipende dagli obiettivi per cui si ricorre a questo strumento. Una famiglia si indebita per comprare casa, non per pagare l’affitto. Tradotto in termini di finanza pubblica, significa che spese strutturali non possono essere finanziate a debito, mentre gli investimenti pubblici sì”. No anche per quanto concerne l’opzione di fare più deficit per ridurre le tasse, Tria è chiaro: “Le tasse non si tagliano con il deficit”.

“Una riforma fiscale – spiega intervistato dal quotidiano finanziario di Confindustria – non si può realizzare a deficit. Si può aumentare il disavanzo per un provvedimento fiscale temporaneo, nato da precise condizioni congiunturali, ma non per una riforma strutturale”.

Per ora, Tria esclude inoltre il rischio di una manovra correttiva nonostante ieri, intervistato da La Stampa, il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis abbia chiaramente invitato l’Italia ad adottare misure urgenti per frenare l’ascesa del suo deficit e del suo debito, stimati in peggioramento dall’Ue, come è emerso con la pubblicazione delle previsioni economiche primaverili.

“I Country Report (dell’Ue) di giugno conterranno le raccomandazioni della commissione a tutti i governi e riguarderanno il 2020, per cui non penso che verrà sollevato il problema di aggiustamenti che finora non sono stati richiesti. E’ noto poi che la commissione esaminerà i risultati 2018, che sul debito non hanno rispettato pienamente gli obiettivi anche a causa di una crisi economica che rappresenta senza dubbio un fattore rilevante. Mi aspetto dunque che la discussione vera sui programmi di finanza pubblica ci sarà a ottobre”.

Tornando alla questione aumento Iva, una rassicurazione oggi è arrivata anche dal sottosegretario all’economia Massimo Bitonci per l’appunto che, stando a quanto riportato dall’agenzia AdnKronos, si è così espresso:

“Pensiamo sia possibile sterilizzare l’aumento dell’Iva nel 2020. Il governo – dice – è al lavoro sulle entrate e sta facendo operazioni sulla tax expenditure e, attraverso detrazioni e lavorando sulle aliquote, si può arrivare a sterilizzare l’aumento dell’Iva” il prossimo anno.

A contribuire a questa possibilità, ci “potrebbe essere un margine a fine anno” generato dal “contrasto all’evasione”, dai “risparmi derivati dal reddito di cittadinanza” e dalla “ripartenza dei consumi interni, che è un indice importante.

“Solo nel primo trimestre si è registrato un miliardo in più di incasso Iva e questo ci fa ben sperare che, anche assieme a reddito di cittadinanza e quota 100, l’aumento dei consumi porti a maggiori incassi”.