Risiko banche: UniCredit torna a guardare all’ipotesi Commerzbank
E’ la notizia di apertura del “Financial Times”: ‘UniCredit waits in wings to bid for Commerzbank‘. Dal titolo appare chiaro che il risiko bancario europeo si sta muovendo e percorrendo non solo la strada tedesca con il progetto Deutsche Bank-Commerzbank, ma anche altre possibili vie alternative che sembrano portare all’Italia.
Secondo quanto anticipato stamattina dal quotidiano finanziario londinese, nella sua versione online, quella che UniCredit starebbe preparando è un’offerta multimiliardaria per la tedesca Commerzbank, nel caso in cui le trattative in corso tra quest’ultima e Deutsche Bank non dovessero andare a buon fine.
Il Financial Times, che cita fonti vicine alla banca, afferma che la banca guidata da Jean-Pierre Mustier sarebbe pronta a fare una mossa, presentando un’offerta per acquisire una partecipazione rilevante in Commerzbank. Quest’ultima, secondo le indiscrezioni, convolerebbe a nozze con la sussidiaria tedesca di UniCredit, HypoVereinsbank.
L’entità risultante dalla fusione avrebbe sede in Germania, mentre i quartieri generali di UniCredit rimarrebbero in Italia, così come il titolo della banca capitanata da Jean-Pierre Mustier continuerebbe a essere scambiato a Piazza Affari. In questo modo, UniCredit acquisirebbe la seconda banca tedesca, mandando a monte i piani del governo tedesco di creare un campione nazionale con la fusione tra Deutsche bank e Commerzbank.
L’interesse per Commerzbank da parte gruppo bancario di piazza Gae Aulenti non è una novità. Il quotidiano britannico ricorda che UniCredit ha guardato all’istituto con interesse per diversi anni, fino a contatti esplorativi per una fusione nel 2017.
I possibili ostacoli
“Si tratta di un accordo che avrebbe più senso rispetto al tentativo di fondere due banche tedesche in difficoltà, tuttavia è probabile che gli ostacoli da fronteggiare possano essere numerosi”, commenta Michael Hewson, chief market analyst di Cmc Markets UK. C’è infatti la questione di ‘dover convincere’ il governo teutonico che detiene una partecipazione pari al 15% in Commerzbank, dopo il salvataggio del 2009.
“Un vantaggio di Unicredit è che, nonostante le debolezze del sistema bancario italiano, è stata una delle poche banche tricolore che negli ultimi anni ha adottato misure per rafforzare la propria posizione finanziaria“, aggiunge Michael Hewson. Commerzbank è inoltre la ‘più cheaper’ tra le due banche tedesche, con una capitalizzazione di 9 miliardi di euro e “sembra essere più avanti nel percorso di ristrutturazione, anche se sta ancora lottando sul fronte della redditività, sebbene nei suoi ultimi numeri del quarto trimestre abbia mostrato un aumento del 51% l’utile netto a 113 milioni di euro, anche se ridimensionato le sue proiezioni per i ricavi per il 2020”.