Azionario Asia: Borsa Tokyo ingessata, Shanghai +0,5%. Si guarda a sviluppi negoziati Usa-Cina
L’indice Nikkei della borsa di Tokyo ha chiuso la giornata di contrattazioni praticamente piatto, in rialzo dello 0,05% a 21.724,95 punti. Azionario asiatico contrastato, con la borsa di Shanghai che avanza dello 0,6% e Hong Kong che cede lo 0,5%. Sidney peggio, con un calo dello 0,83%, mentre Seoul ha guadagnato lo 0,20%.
Occhi puntati sulle ultime indiscrezioni relative alle trattative commerciali in corso tra gli Stati Uniti di Donald Trump e la Cina di Xi Jinping.
Secondo il Wall Street Journal, il presidente americano Donald Trump sarebbe pronto a incontrare il vicepremier cinese Liu He alla Casa Bianca, nella giornata di oggi alle 16.30 ora di Washington.
A quell’ora potrebbe arrivare l’annuncio di Trump relativo al prossimo incontro con il presidente cinese Xi Jinping: incontro che potrebbe portare finalmente alla firma delle controparti Usa e Cina per porre fine alla guerra commerciale, o per evitare almeno una sua ulteriore escalation.
Il consulente economico alla Casa Bianca Larry Kudlow ha nel frattempo riferito ai giornalisti che Pechino ha ammesso la legittimità delle richieste americane su alcune questioni, tra cui il furto della proprietà intellettuale, il trasferimento forzato della tecnologia e gli attacchi cibernetici.
L’ammissione rappresenterebbe un passo in avanti importante per arrivare finalmente a un accordo. Così Larry Kudlow ai giornalisti, in occasione di un evento organizzato dal The Christian Science Monitor: ‘Per la prima volta hanno riconosciuto che abbiamo ragione. Diverse ragioni”, mentre in precedenza, “le negavano”.
Intanto, nell’incontro che si è svolto a Washington tra il vicepremier cinese Liu He e il rappresentante Usa al Commercio Lighthizer, sarebbe stato deciso che il 2025 è l’anno entro cui Pechino dovrebbe onorare i suoi impegni verso gli Stati Uniti.
Secondo quanto riportato da Bloomberg, gli impegni di cui si parla sono quelli con cui la Cina procederebbe agli acquisti di commodities Usa, permettendo contestualmente alle aziende americane di detenere la proprietà totale di imprese cinesi in Cina.
La reazione dei listini azionari alle indiscrezioni è tuttavia a dir poco tiepida.
Il motivo, secondo Rob Subbaraman, responsabile della divisione di economia dei mercati emergenti presso Nomura, è che “molto è stato già scontato dai mercati”.
Intervendo alla trasmissione “Street Signs” della Cnbc, Subbaran precisa:
“Credo che i mercati prezzino già l’arrivo di un accordo piuttosto completo, anche se il timing rimane ancora incerto. Per dare ai mercati un’altra spinta, dovremmo assistere alla cancellazione di alcuni dazi già esistenti”.