McDonald’s, ecco come ci farà mangiare l’intelligenza artificiale
McDonald’s ha deciso di puntare sull’intelligenza artificiale per personalizzare l’esperienza di acquisto dei suoi clienti. La società, con quasi 38.000 punti disseminati in oltre 100 paesi del mondo e 68 milioni di clienti giornalieri, ha annunciato l’acquisto della start-up israeliana Dynamic Yield. Si tratterebbe della maggiore acquisizione del gruppo, dato che secondo fonti giornalistiche statunitensi il colosso del fast food avrebbe speso oltre 300 milioni di dollari. I termini finanziari, comunque, dell’accordo non sono stati comunicati.
PIÙ TECNOLOGIA, PIÙ PERSONALIZZAZIONE Steve Easterbrook, ceo di McDonald’s, ha spiegato come la società israeliana “amplierà la capacità dell’azienda di aumentare il ruolo della tecnologia e dei dati nel nostro futuro” anche per creare “esperienze più personalizzate per i nostri consumatori”. McDonald’s vuole usare la tecnologia “decision-logic” di Dynamic Yield per consentire ai clienti di ordinare menu che si adeguino ad alcune circostanze tipo al meteo, al traffico e al ristorante (suggerendo, per esempio, quali sono i cibi più rapidi da preparare quando le cucine sono impegnate). Oppure anche in base alle proprie selezioni precedenti. L’azienda ha già testato nel 2018 questa funzione in Usa e conta di ampliarla nel resto del Paese e poi in mercati internazionali. McDonald’s intende usare questa tecnologia anche nei chioschi self-service e nella sua app.
I PRODOTTI PREFERITI La società americana LatentView Analytics ha monitorato per un certo periodo di tempo i volumi delle conversazioni online di un campione di consumatori per conoscere quali fossero i nuovi prodotti più gettonati sul mercato nel 2019, ponderandole con termini e categorie popolari come “vegan” e “sostenibilità”.
A quanto pare, quelli più richiesti sono: l’alga spirulina, il melone sub-tropicale monkfruit, ma anche il latte d’avena e il vino arancione. L’analisi ha preso poi in considerazione influencer, social, brevetti depositati ma anche il numero di recensioni positive dei consumatori. La ricerca ha segnalato tra i prodotti emergenti snack e alimenti a base di Cbd, derivato dalla pianta della cannabis non allucinogeno: il “water lily seed”, superfood tradizionale indiano gluten free adatto a vegani, sul quale si è scatenato l’interesse dei consumatori online, salito in poco tempo di oltre il 300%. In classifica c’è poi il Mct oil, distillato di cocco e altre fonti naturali, ingrediente ideale per favorire la perdita di peso; insapore e inodore è anche usato come additivo in caffè, frullati e altre bevande.
Il “popped water lily seed”, semi di una pianta originaria dell’Asia per snack ricco di proteine e senza glutine. Il vino arancione dove le uve rimangono a contatto con le bucce durante il processo di fermentazione e questo influenza il colore. Il “vegan jerky” che negli Usa sta esplodendo sulla scia della crescita del mercato vegano (+600%), salsa a base di melanzane, cocco, funghi, alghe e soia.