Onde del mare, una fonte rinnovabile poco sfruttata: Eni avvia produzione energia da ‘moto ondoso’
Quando si parla delle onde più grandi al mondo, la mente corre veloce ai surfisti australiani che le cavalcano e provano a dominarle in maniera suggestiva. Ma se questo è l’immaginario più diffuso, c’è un ambito che si sta sviluppando nel mondo e che sta prendendo sempre più piede anche in Italia, con le energie rinnovabili che passano dalle onde del mare.
Il moto ondoso rappresenta una fonte di energia “promettente” ma che resta ancora “poco utilizzata”. Insomma, una nuova frontiera delle rinnovabili da ‘sfruttare’. Secondo alcuni studi, le onde rappresentano, infatti, la più grande fonte rinnovabile inutilizzata al mondo, con densità energetica estremamente elevata, alta prevedibilità e bassa variabilità, e rappresentano, quindi, una fonte di energia molto promettente per il futuro e adatta alla decarbonizzazione dei processi offshore.
Un argomento che è tornato in primo piano oggi con Eni che ha messo in moto l’unità di produzione Inertial Sea Wave Energy Converter (ISWEC). Si tratta di un innovativo sistema di produzione di energia in grado di trasformare l’energia prodotta dalle onde in energia elettrica, adattandosi anche alle differenti condizioni del mare così da garantire un’elevata continuità nella produzione energetica.
Più nel dettaglio, l’impianto pilota, installato nell’offshore di Ravenna a cura del distretto centro settentrionale Eni, è integrato in un sistema ibrido smart grid unico al mondo composto da fotovoltaico e sistema di stoccaggio energetico. L’impianto ha raggiunto un picco di potenza superiore a 51 kW, ovvero il 103% della sua capacità nominale. “Questa tecnologia risulta idonea per l’alimentazione di asset offshore di medie e grandi dimensioni e, in futuro, consentirà a Eni di convertire piattaforme offshore mature in hub per la generazione di energia rinnovabile”, afferma la società guidata da Claudio Descalzi che presentando l’ultimo business plan ha sottolineato l’impegno nel “far crescere il business delle rinnovabili in modo organico nel corso del piano”.
L’impegno di Eni nella ricerca di energia da fonti rinnovabili, lavorando in maniera sinergica con il Politecnico di Torino (PoliTO) e lo spin-off Wave for Energy, ha portato all’individuazione dell’elevato potenziale derivante dal moto ondoso, riconoscendolo quale principale risorsa rinnovabile energetica non sfruttata a livello globale. La potenza disponibile dalle onde è applicabile a contesti off-grid e allo stesso tempo complementare ad altre fonti rinnovabili, per la realizzazione di un sistema energetico resiliente con zero emissioni.