Deutsche Bank-Commerzbank: a rischio 30.000 posti lavoro, mentre NYT rivela prestiti DB a Trump
Fusione Deutsche Bank-Commerzbank sotto i riflettori. Il matrimonio sostenuto da Berlino, che creerebbe un campione bancario nazionale e la seconda banca in Europa dopo HSBC, potrebbe provocare una perdita di ben 30.000 posti di lavoro. L’allarme, già riportato giorni fa da Bloomberg, viene riproposto oggi da un articolo del Guardian, che cita quanto dichiarato da Jan Duscheck, esponente del sindacato tedesco Verdi.
A suo avviso, nel breve termine una merger tra le due banche metterebbe a rischio 10.000 posti di lavoro. Il numero potrebbe triplicarsi nel lungo termine.
Il Guardian ricorda che Deutsche Bank è tra le banche con il maggior numero di dipendenti a Londra, contando su uno staff di 7.500 persone.
Dal canto suo Commerzbank, partecipata ancora per il 15% dal governo tedesco, essendo stata salvata nel 2009 con un bailout statale del valore di 16,2 miliardi di euro, rimane attiva nel mercato internazionale ed è anch’essa presente a Londra con uno staff di 1000 unità.
Mentre i colloqui esplorativi tra i due istituti procedono, il New York Times riporta anche che Deutsche Bank avrebbe erogato prestiti a Donald Trump, prima che diventasse presidente degli Stati Uniti, per un valore superiore ai $2 miliardi, nell’arco di venti anni circa.
In alcuni casi, Trump avrebbe gonfiato il valore del proprio patrimonio, promettendo ai banchieri di trascorrere i week end nella sua proprietà di Mar-a-Lago, in Florida, al fine di ottenere quei prestiti.
Il New York Times ha raccolto le testimonianze di almeno venti tra ex e attuali dipendenti del colosso tedesco, oltre che dagli stessi membri del cda. Dalle indiscrezioni, emerge che Trump riuscì a ottenere da Deutsche Bank diversi finanziamenti, nonostante i casi di bancarotte che affossarono i suoi affari e nonostante fosse considerato un cliente rischioso da parte di altre banche.
Deutsche Bank, The Trump Organization e la Casa Bianca non hanno risposto per ora alla richiesta della Cnbc di commentare i rumor del New York Times.
In ogni caso, i rapporti tra Trump e Deutsche Bank sono già finiti nel mirino delle autorità competenti, con il Procuratore Generale di New York e le commissioni di Intelligence e di servizi finanziari del Congresso Usa che stanno continuando a far luce sui legami finanziari esistenti tra Trump e la banca.
Tornando alla questione dei posti di lavoro a rischio, lo scorso 13 marzo un articolo di Bloomberg aveva parlato di come Deutsche Bank stesse facendo fronte alla forte resistenza dei membri del suo board di supervisione, a causa del rischio che migliaia di dipendenti finiscano in mezzo alla strada.
Anche Bloomberg aveva riportato le dichiarazioni di Jan Duscheck e di Stephan Szukalski, due tra i rappresentanti sindacali più importanti che fanno parte del consiglio di supervisione di Deutsche Bank.
“Siamo contrari alla fusione”, aveva detto Duscheck, esponente del consiglio di supervisione dal 2016. L’accordo a suo avviso farebbe della banca risultato della combinazione una preda ancora più vulnerabile a un takeover ostile dall’estero, e “non creerebbe alcun campione nazionale”.