Finanza Notizie Mondo Anche l’America ferma gli aerei Boeing 737 MAX. WSJ: aggiornamento software rimandato anche per shutdown

Anche l’America ferma gli aerei Boeing 737 MAX. WSJ: aggiornamento software rimandato anche per shutdown

14 Marzo 2019 09:02

Due aerei dello stesso modello, il 737 MAX del colosso aerospazionale americano Boeing. Due schianti in meno di sei mesi, con dinamiche molto, troppo simili.

Alla fine, anche l’America si è dovuta arrendere alla presenza di prove che dimostrerebbero una connessione – sempre sospettata – tra il disastro aereo del volo 302 dell’Ethiopian Airlines, avvenuto domenica scorsa 10 marzo – e lo schianto, a ottobre, del volo 610 di Lion Air, in Indonesia.

La FAA, (Federal Aviation Administration) – che, inizialmente, si era rifiutata di fermare gli aerei di Boeing – è tornata sui suoi passi, citando prove che dimostrerebbero similitudini nelle dinamiche delle due tragedie in cui, in meno di sei mesi, hanno perso la vita 346 persone.

Per la precisione, lo schianto dell’Ethiopian Airlines, avvenuto a sei minuti dal decollo dall’aeroporto di Adis Abeba in direzione Nairobi, è costato la vita a 157 persone, inclusi 8 italiani.

Neanche cinque mesi fa, lo scorso 29 ottobre, l’incidente del Lion Air ha provocato la morte, anche in questo caso, di tutti i passeggeri a bordo, in tutto 189. L’aereo era partito dall’aeroporto internazionale Soekarno-Hatta di Jakarta. Buone le condizioni meteo. Lo schianto, appena 12 minuti dopo il decollo (il vettore era diretto all’aeroporto Depati Amir Airport di Pangkal Pinang).

Il Washington Post riporta che, sebbene le indagini debbano essere ancora lanciate del caso dello schianto del volo dell’Ethiopian Airlines, i dati preliminari raccolti da Flightradar24 lasciano pensare che il vettore abbia fatto fatica a salire a una velocità costante. In entrambi i casi (sia nell’incidente di domenica scorsa che in quello del Lion Air di ottobre) i piloti hanno subito allertato la torre di controllo, comunicando che c’era qualcosa che non andava, e hanno chiesto di tornare all’aeroporto da cui erano partiti. In entrambi i casi gli aerei non ce l’hanno fatta.

Il Washington Post ricorda come la cosa più impressionante nel volo di appena 12 minuti del Lion Air è che l’aereo impazzì, salendo e scendendo almeno 25 volte, prima dello schianto finale.

ANCHE USA DICONO STOP AD AEREI 737 BOEING MAX

Nel comunicare la decisione dell’FAA, Daniel Elwell, amministratore esecutivo dell’Agenzia Federale, ha riferito ai giornalisti che alcune nuove immagini satellitari mostrano che il movimento dell’Ethopian Airlines prima dello schianto presenta caratteristiche simili a quello del Lion Air.

“La mia speranza è che l’FAA, le compagnie aeree, le varie aziende manifatturiere e tutte le parti coinvolte lavorino affinché questa sospensione sia la più breve possibile, in modo che gli aerei possano ritornare a volare”, ha detto Elwell.

Riguardo al fatto che l’agenzia abbia aspettato un po’ prima di prendere la decisione di chiudere i cieli al modello di Boeing, Elwell ha risposto: “Noi siamo un’organizzazione che si basa sui dati e sui fatti. Dal momento in cui l’incidente è avvenuto (quello dell’Ethiopian Airlines) siamo stati fermi nel decidere che non avremmo  preso alcuna decisione in assenza di dati che l’avrebbero avallata. Questi dati sono arrivati oggi, e noi abbiamo deciso“.

L’annuncio sulla decisione di fermare a terra i modelli Boeing 737 MAX è stato dato anche dal presidente americano Donald Trump, che ha detto di aver parlato con l’AD di Boeing, il segretario ai Trasporti Usa Elaine Chao e il responsabile dell’FAA Daniel Elwell. “Si sono trovati d’accordo tutti sulla decisione. Qualsiasi aereo (Boeing 737 MAX) si trovi in volo ora, giungerà a destinazione e, successivamente, rimarrà a terra fino a nuova comunicazione”.

Dal canto suo, il numero uno di Boeing, il CEO Dennis Muilenburg, ha annunciato di aver ordinato la sospensione di tutti gli aerei come misura ‘altamente precauzionale’, dopo aver parlato con le autorità di aviazione.

“A nome di tutto il team di Boeing, esprimiamo il nostro affetto più profondo alle famiglie e alle persone care di chi ha perso la propria vita in questi due tragici incidenti – si legge in una nota – Stiamo facendo il possibile per comprendere le cause degli incidenti, insieme agli investigatori. E stiamo rafforzando le misure di sicurezza per assicurare che una cosa del genere non accada più”.

WSJ SHOCK: AGGIORNAMENTO SOFTWARE BOEING RITARDATO ANCHE PER SHUTDOWN

Nuove indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal alimentano dubbi sull’interrogativo che assilla tutti, soprattutto le famiglie delle vittime, in queste ore: questi incidenti si sarebbero potuti evitare, in qualche modo?

Il quotidiano americano ricorda come l’agenzia federale Usa responsabile dell’Aviazione, ovvero l’FAA, abbia detto che lo shutdown governativo Usa non ha condizionato assolutamente i tempi di riparazione del software del Boeing 737 MAX.

E invece, da alcune fonti, emerge che erano mesi che Boeing lavorava insieme all’agenzia federale per riparare un software il cui malfunzionamento sarebbe stato causa dello schianto del Lion Air. In particolare, Boeing stava lavorando “sullpo sviluppo, la pianificazione e la certificazione di un miglioramento del software”.

L’aggiornamento del software era atteso all’inizio di gennaio ma gli stessi funzionari americani hanno sottolineato che tutto venne infine rimandato di cinque settimane, anche a causa dello shutdown governativo.

Tornando alla decisione dell’FAA di chiudere i cieli Usa al modello di Boeing, da segnalare che, secondo i dati della stessa agenzia, dei più di 350 modelli Boeing 737 Max presenti nelle flotte delle compagnie aeree a livello globale, 74 sono gestiti da società americane. Tra queste, United Airlines, American Airlines and Southwest Airlines.

Il titolo Boeing, subito dopo l’annuncio di Trump. ha perso più del 2%, per poi chiudere la sessione in lieve rialzo (+0,5% a $377,14). 

Diversi i paesi di tutto il mondo che hanno deciso di chiudere i cieli ai Boeing coinvolti negli incidenti. Idem ha fatto l’Unione europea, che ha chiuso i suoi cieli al modello, con l’Agenzia per la sicurezza dell’Aviazione in Ue che ha emesso una direttiva di emergenza.

La direttiva ha motivato la decisione di non far volare i modelli Boeing 737-8 e 737-9, affermando che “non si può escludere che, a contribuire” all’incidente di domenica scorsa e a quello avvenuto in Indonesia lo scorso ottobre, “siano le stesse cause”.

L’Easa, insomma – l’agenzia europea per la sicurezza del trasporto aereo – ha sospeso tutti i voli del Boeing 737-8 Max e 737-9 Max in Europa.

La decisione è stata condivisa dall’Italia, con l’Enac, l’autorità dell’aviazione civile che, in una nota, ha annunciato che i modelli suddetti di Boeing “non possono più operare da e per gli aeroporti nazionali dalle 21 di ieri sera fino a nuove comunicazioni”. 

L’Enac ha spiegato la decisione con “il perdurare della mancanza di informazioni certe sulla dinamica dell’incidente” dell’Ethiopian Airlies e con il “precedente incidente di ottobre in Indonesia”, che anche allora aveva visto protagonista lo schianto di un 737 Max.