Notiziario Notizie Italia Laurea: difesa e ingegneria i corsi che assicurano un impiego, psicologia in fondo

Laurea: difesa e ingegneria i corsi che assicurano un impiego, psicologia in fondo

4 Marzo 2019 15:36

Riuscire a conseguire la laurea è un buon biglietto da visita per cercare un lavoro, ma non tutti i corsi universitari però promettono un sicuro e redditizio impiego. Lo dice uno studio dell’Osservatorio Talents Venture che, elaborando i dati di Almalaurea sul giudizio dei laureati italiani nel post-laurea, sottolinea che il corso universitario con maggior possibilità di successo nella ricerca di un impiego è quello dedicato alla difesa e alla sicurezza. A seguire ingegneria elettronica. Il corso meno redditizio invece è psicologia, seguito da biologia. A fronte di un tasso di occupazione del 65% per i laureati del gruppo politico-sociale, il 60% di questi valuta la formazione ricevuta come inadeguata, mentre per i laureati del gruppo di ingegneria industriale il tasso di occupazione è pari all’87%.

Stipendi: più bassi per chi ha studiato psicologia

Sulla base dei dati raccolti dai laureati dopo il conseguimento del titolo, il 92% di coloro che risultano occupati ad un anno dal titolo di studi sono gli studenti di ingegneria elettronica. Gli stipendi più bassi sono per i laureati di psicologia e del gruppo geo-biologico. In generale proprio lo stipendio è il fattore che causa più delusione fra i laureati italiani. Gli stipendi netti medi, ad un anno dalla laurea, sono di 670 euro mensili nel caso di psicologia, 863 euro per l’ambito letterario e 959 euro mensili per il gruppo geo-biologico. Numeri esimi dinanzi ai 1.407 euro di stipendio per i laureati ad 1 anno di ingegneria, 1277 euro per i dottori nel settore di economia e statistica e 1271 euro al mese per chi ha studiato giurisprudenza. Ma confrontandosi con il mondo del lavoro, gli studenti italiani reputano utili le materie studiate? Nell’ambito difesa e sicurezza solo il 39% dei laureati ritiene inadeguata la formazione ricevuta, mentre quasi il 40% dei laureati in psicologia ritiene che il proprio corso di studi sia inutile per svolgere il lavoro scelto.