TAV, tutto sui conti: ecco “perché sì”
Roberto Zucchetti, professore dell’Università Bocconi di Milano di “Metodologie di Valutazione delle Infrastrutture di Trasporto” ed Economia e Gestione del Trasporto Pubblico Locale”, ci ha parlato dei costi della Tav e dell’attuale dibattito politico in corso.
Zucchetti, già presente nella struttura a supporto del Commissario Straordinario del Governo per l’asse ferroviario Torino-Lione durante la Presidenza del Consiglio dei Ministri 2015-2016, fa il punto della situazione su quella che, a suo avviso, è un’opera che va realizzata.
SU COSA SI DECIDE “Non votiamo se farla o meno, abbiamo già deciso di fare quel pezzo di ferrovia”, chiarisce. “Abbiamo fatto un trattato con la Francia e un accordo di finanziamento con l’Unione Europea. La decisione che dobbiamo prendere è se rompere o meno questo trattato”.
SERVE O NO? “L’UE sta chiedendo a tutti i Paesi di sostituire i pezzi più vecchi delle ferrovie e degli assi di scorrimento. Questo attraversamento è stato fatto da Cavour nel 1871 e questo tratto viene fatto con due/tre locomotive. Si tratta di un modo sorpassato”.
EXPORT “La Francia è il nostro secondo partner commerciale. Ci compra 53 miliardi di dollari di beni all’anno, quindi si tratta di un cliente molto importante per noi”.