Smartphone, Huawei si piega ma non si spezza. Disgelo con Trump?
Sarà iniziata la nuova era degli smartphone pieghevoli? La notizia arriva da Barcellona, dove è in corso il Mobile World Congress 2019, la più grande rassegna degli smartphone e annessi al mondo. Uno dei più grandi produttori, Huawei, punta su quella che è la vera novità, il cellulare pieghevole che si trasforma in tablet.
DISPLAY DOPPIO E PIEGHEVOLE Il nome del nuovo dispositivo dell’azienda cinese è Mate X. Un gioiellino della tecnica, che è riuscito peraltro ad oscurare Samsung, che al MWC ha portato, oltre alla sua nuova linea di S10, anche il Samsung Fold, anch’esso pieghevole. Un prodotto che, a differenza di quello del gigante di Seul, appare già pronto a debuttare sul mercato. Mate X, quando è richiuso, può contare su due display: uno interno da 6,6 pollici caratterizzato da un rapporto di forma in 19.5:9 e risoluzione di 2.480 x 1.148 pixel; uno esterno da 6,38 pollici con aspect ratio in 25:9 e risoluzione di 2.480 x 892 pixel. Nel momento in cui lo smartphone viene letteralmente aperto come fosse un libro, ecco avere a disposizione un unico pannello da ben 8 pollici (2.480 x 2.200), praticamente senza bordi.
COMPATIBILITÀ 5G Oltre a essere uno smartphone pieghevole, è anche compatibile con il nuovo standard di rete 5G. Grazie a un sistema costituito da quattro antenne, è in grado di offrire prestazioni di rete 10 volte superiori agli attuali smartphone 4G, ma anche doppie rispetto allo standard comune del 5G. Può infatti raggiungere i 4.6 Gbps in download, riuscendo dunque a scaricare un film da 1 Gigabyte in 3 secondi. Tutto molto bello, quindi, a parte il prezzo: il nuovo Mate X sarà disponibile a partire dalla metà del 2019, al prezzo di 2229 euro.
DISGELO CON TRUMP In un tweet, il presidente degli Stati Uniti ha affermato di voler “la tecnologia 5G e anche il 6G (che ancora non esiste, ndr) il prima possibile. Voglio che gli Usa vincano tramite la concorrenza e non bloccando e allontanando le attuali tecnologie più avanzate”. Molto probabile, quindi, che Trump alla fine non firmerà più l’ordine esecutivo per impedire alle società americane di utilizzare dispositivi Huawei, dopo il divieto nelle agenzie governative. La sua dichiarazione è giunta durante i colloqui commerciali tra Cina e Stati Uniti, che termineranno il 1° marzo. Chissà che non sia un segnale per ammorbidire la posizione con Pechino. La sfida per il primato tecnologico è uno dei punti chiave delle trattative commerciali in corso tra Washington e Pechino, entrate nella fase dello sprint finale per evitare che dal 2 marzo i dazi Usa su 200 miliardi di merci cinesi aumentino dal 10% al 25%. Fonti di entrambe le parti concordano che c’e’ una intesa di massima ma che vari punti devono ancora essere limati.
PRECEDENTE ZTE Non è la prima volta che il presidente americano cambia idea: l’anno scorso con ZTE, infatti, altra società di telecomunicazioni cinese che Trump ha salvato dalle sanzioni statunitensi.