Tariffe: aumentano i prezzi di gas, luce e acqua. Ma per i trasporti, i più bassi d’Europa
Continuano ad aumentare le tariffe pubbliche. Nel 2018 si sono registrati rincari importanti soprattutto per il gas, l’energia elettrica e l’acqua con un impatto economico molto negativo su famiglie e imprese, in particolar modo per fronteggiare le spese di luce e gas che da sempre sono le bollette più salate.
Negli ultimi 10 anni l’acqua è salita dell’89%
Ad eccezione dei servizi telefonici e dei trasporti ferroviari, che hanno visto un calo delle tariffe, tutte le altre otto voci prese in esame dall’ufficio studi della Cgia hanno subito dei rincari percentuali importanti nel 2018: in particolar modo il gas (+5,7), l’energia elettrica (+4,5) e l’acqua (+4,3). Più contenuto l’aumento registrato dai servizi postali (+2,7), dai pedaggi/parchimetri (+2,1), dai trasporti urbani (+1,6). Sono cresciute al di sotto dell’inflazione (+1,2 per cento), invece, le tariffe dei taxi (+0,7) e dei rifiuti (+0,4 per cento).
Guardando all’ultimo decennio, gli aumenti sono decisamente rilevanti. Se il costo della vita tra il 2008 e il 2018 è cresciuto del 12,5 per cento, l’acqua ha segnato +89%, i servizi postali +49%, i pedaggi +38% e i rifiuti +36%. Sempre in questo arco temporale tra le 10 tariffe esaminate solo i servizi telefonici hanno subito una contrazione di prezzo (-9%).
Come annunciato dall’Authority per l’energia elettrica e il gas nel dicembre scorso, le tariffe delle bollette della luce rimarranno stabili nel primo trimestre di quest’anno, mentre quelle del gas sono destinate ad aumentare del 2,3%. “Va altresì segnalato – ha aggiunto il segretario della Cgia, Renato Mason – che la tanto agognata liberalizzazione del mercato vincolato sia dell’energia elettrica sia del gas è slittata di un altro anno”. Prevista per il prossimo 1 luglio, scatterà, invece, sempre lo stesso giorno, ma del 2020.
Il confronto con gli altri paesi europei
Se si cponfronta il peso delle tariffe italiane con quello degli altri paesi europei, il risultato che emerge presenta luci ed ombre. Per quanto concerne la tariffa dell’acqua, il prezzo medio al metro cubo a Roma, pari a 1,78 euro, è nettamente inferiore a quasi tutte le tariffe medie applicate nelle principali capitali europee.
Per quanto riguarda il prezzo dell’energia elettrica per una famiglia con un consumo domestico medio annuo compreso tra 2.500 e 5.000 KWH, ad esempio, l’Italia si piazza al sesto posto con un risparmio rispetto al dato medio dei paesi dell’area euro pari al 6%. Per le Pmi, invece, le cose stanno molto peggio. Nell’area euro solo la Germania presenta delle tariffe più salate.
Per il gas, invece, il costo medio che grava su una famiglia italiana con un consumo domestico compreso tra 20 e 200 GJ (Giga Joule – unità di misura dell’energia) è il terzo tra i 19 paesi che utilizzano la moneta unica. Rispetto alla media dell’area euro in Italia si paga l’8% in più. Le Pmi, invece, pagano il gas il 13% in più rispetto la media dei paesi analizzati.
Trasporto pubblico, il meno caro d’Europa
Al netto della qualità del servizio reso ai viaggiatori soprattutto nelle grandi città, in Italia, da un punto di vista economico, utilizzare i mezzi pubblici conviene. Nel confronto con le principali città europee, infatti, il costo del biglietto di bus, tram e metropolitana di sola andata per una tratta di circa 10 chilometri (o almeno 10 fermate) è il più basso in assoluto. La media misurata a Milano e Roma è di circa 1,6 euro. Niente a che vedere con il prezzo praticato, ad esempio, a Londra (4,8 euro), a Stoccolma (4,6 euro) e alla media di Berlino, Francoforte e Monaco di Baviera (2,9 euro). Biglietti tra i meno cari d’Europa anche in treno. Quello di sola andata in seconda classe per una tratta di almeno 200 chilometri applicato a partire dalle stazioni di Milano e di Roma è mediamente di 23,2 euro. Nulla a che vedere con i 50,4 euro chiesti a Berlino-Francoforte-Monaco di Baviera, con i 48,3 euro di Londra e i 32,3 euro di Parigi.